La stretta finale sulla legge di stabilità metterà fine alle discussioni alla Camera sul possibile slittamento della Direttiva Lotti, che andrebbe a riorganizzare il settore delle agenzie di stampa? Potrebbe, perché se c’è chi, da un lato, giudica “inevitabile” il percorso che si sta seguendo, dall’altro c’è ancora chi chiede che l’entrata in vigore del provvedimento slitti.
Alla fine la direttiva non è stata inserita nella legge di stabilità e sembra che invece sarà messa all’interno del Milleproroghe. Il presidente della commissione Bilancio del Senato Girogio Tonini, Pd, spiega al Velino che “se non è stato messo alla Camera o al Senato è impossibile correggere in alcun modo il testo della Camera. Bisognerà trovare un altro veicolo”.
Tonini afferma che il tema va approfondito, “ma certamente non in questa sede. Il testo non può essere modificato altrimenti dovrebbe ritornare alla Camera”, prima di precisare il suo pensiero sul possibile slittamento: “in linea di principio sono sempre per evitare ritardi nell’adozione delle direttive tuttavia approfondiamo la questione. Non ci sono questioni di principio, vediamo pragmaticamente cosa si può fare”.
“Governo Renzi peggio di Goebbels”. A dirlo è l’ex ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri che non nasconde il suo disappunto sulla Direttiva che prevede nuovi parametri per le agenzie di stampa nazionali. “Il governo vuole mettere il bavaglio a tutto il mondo dell’informazione”, spiega l’ex ministro, promotore della legge di riordino del sistema televisivo, nota come “legge Gasparri”.
“Fa un amministratore della Rai al posto del direttore generale che comanda al posto del Consiglio di Amministrazione, chiude la bocca alle agenzie e fa la gara sui giornali peggiori alla Leopolda. Peggio di Goebbels”, continua la critica di Gasparri, che non ha dubbi sullo slittamento della Direttiva Lotti per farla passare prima per il Parlamento: “è opportuno consentire alle agenzie di vivere e di affrontare situazioni di crisi come quella che stanno vivendo”.
A prescindere dalle posizioni, sembra ipotizzarsi comunque uno slittamento per la direttiva (prevista in teoria per il primo gennaio), tuttavia la discussione non sembra ancora vicina alla conclusione e il tempo ormai stringe.
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