Il sottosegretario con delega all’Editoria, Vito Crimi, boccia la decisione dell’europarlamento sulla nuova direttiva per la tutela del diritto d’autore e rincara la dose affermando che tale decisione finirà per dare alle grandi corporation del digitale un potere ancora più decisivo di quello di cui godono già oggi.
Secondo Vito Crimi, che è intervenuto a Radio Anch’io su Radio Rai: “Non mi convince il metodo utilizzato per tutelare, che non tutela. Ma anzi certifica che c’è un rapporto commerciale tra Google e gli editori che deve essere definito nel quale Google ha un potere contrattuale grande e che potranno di fatto fruirne esclusivamente i grandi gruppi editoriali”.
E quindi aggiunge: “Dobbiamo tutelare il diritto di autore e dobbiamo trovare delle forme di collaborazione per tutelare i piccoli editori. Noi non abbiamo una posizione contro il diritto d’autore ma contro questo modello utilizzato che andrà a penalizzare ancora di più gli autori”.
Quindi Crimi interviene anche sulla questione del sostegno all’ediitoria: “Non ho detto: non più al sostegno pubblico.- ha sottolineato Crimi – Io ho detto: non più al modello del sostegno diretto. Oggi l’elargizione diretta di un contributo alle testate non ha sortito gli effetti voluti. Va sostenuto il pluralismo, la possibilità di fare editoria ma va fatto secondo un progetto”.