Il Cda convocato giovedì è pronto a valutare seriamente la possibilità di un ritorno di Michele Santoro in Rai. Il nodo non è più soltanto politico. La questione è soprattutto industriale e finanziaria. Rai Due ha già perso Simona Ventura e senza Michele Santoro l’identità di rete sarebbe tutta da ricostruire nel giro di poche settimane. Senza contare che i nomi indicati in uscita dalla Rai (oltre a Santoro, Annunziata, Fazio, Gabanelli e Floris) tutti insieme rendono dieci volte quello che costano. Insomma in un momento di vacche magre per la crisi che non ha risparmiato il mercato delle inserzioni pubblicitarie, la Rai può buttare dalla finestra introiti certi come questi?
Dopo che con Ti Media è andata male, se pure il ritorno in Rai dovesse rivelarsi un’ipotesi infondata, Santoro potrà percorrere anche un’altra strada. Quella di un nuovo progetto televisivo composto da un gruppo di tv locali e da Il Fatto Quotidiano, che potrebbe andare in onda su multipiattaforma, avvalendosi forse dell’infrastruttura di Current Tv, da fine luglio non più su Sky.
Fondamentali saranno, per sapere come andrà a finire la vicenda, le dichiarazioni che potrebbe fare sul caso direttore generale della Rai, Lorenza Lei chiamata in audizione in commissione di vigilanza Rai, mercoledì prossimo. Altro punto in discussione è se il direttore generale è obbligata o meno a coinvolgere il cda nella stesura dell’accordo sull’uscita del giornalista, accordo realizzato ad una cifra inferiore ai 2,5 euro, soglia raggiunta la quale serve la ratifica del consiglio di amministrazione. (Il Sole 24 Ore)
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