Segnali di ripresa ci sono per i mensili, per qualche settimanale, per pochissimi quotidiani. Lo dimostrano le ultime rilevazioni Ads maggio 2008/aprile 2009.
Tra i quotidiani conquistano il segno più solo E polis e Avvenire (rispettivamente +8,9% e +2%), la Stampa di Torino frena le perdite a -1,1%, mentre la Repubblica cede il 16,3%, la Gazzetta del mezzogiorno il 14,5%, il Corriere della sera il 9,5% e il Giornale il 9,3%. Arretra dell’8,6% Libero, del 6,5% il Secolo XIX di Genova e del 5,2% l’Unità. Seguono il Sole 24 ore con un calo delle diffusioni del 4,6% e il Mattino a quota -3,4%, seguito dal Messaggero (sempre del gruppo Caltagirone editore) a quota -2,5%. Ha il segno meno davanti anche il quotidiano più amato dagli italiani: la Gazzetta dello Sport (-5,1%).
Spostandosi sul fronte dei settimanali, fanno bene sia la formula consolidata di Vanity fair (che avanza del 3,1%) sia i periodici che costano un euro, come Di Tutto (su del 21%) e Vero (+23,1%). Un segmento che annuncia sempre nuove uscite editoriali e ancora non sembra essere saturo. A sentire i loro editori si tratta di fidelizzazione del pubblico alla singola testata, a sentire gli edicolanti di una conseguenza della crisi: ci si concede la lettura di un settimanale, ma scegliendolo, a turno, solo tra quelli che costano un euro.
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)
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