C’è un disegno di legge per riformare la normativa contro la diffamazione a mezzo stampa. Il nodo, come aveva sottolineato già la Fieg, era nella quantificazione delle ammende. Come riporta Franco Abruzzo, la norma proposta dai senatori Pd Mirabelli, Cirinnà, Valente e Rossomando recita: “Nel caso di diffamazione commessa con il mezzo della stampa, di testate giornalistiche online registrate ai sensi dell’articolo 5 o della radiotelevisione, si applica la pena della multa da 5.000 euro a 10.000 euro. Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato falso, la cui diffusione sia avvenuta con la consapevolezza della sua falsità, si applica la pena della multa da 10.000 euro a 50.000 euro”.
Non è difficile intravedere, in questo assunto giuridico, una forte intenzione di combattere le fake news, di inasprimento alla lotta alla disinformazione che, scientemente e in mala fede, viene diffusa specialmente sui canali del web.
Il M5s avrebbe voluto ammende ancora più pesanti. Il senatore Lomuti, infatti, avrebbe proposto per il primo caso multe da 10 a 50mila euro, per il caso di fake news dolose da 15mila a 75mila euro.
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