Dietrofront di Fratelli d’Italia, il capogruppo in commissione Giustizia al Senato, Gianni Berrino, ha ritirato l’emendamento al ddl diffamazione che avrebbe previsto l’ipotesi del carcere per i giornalisti. È stato lo stesso Berrino ad annunciare la sua decisione dopo che le reazioni ai suoi emendamenti, oltre a far arrabbiare l’opposizione e i giornalisti, avevano anche finito per spaccare la maggioranza. Il senatore Fdi ha annunciato la sua retromarcia: “Fratelli d’Italia con il senatore Balboni ha presentato un disegno di legge per eliminare la pena detentiva per il reato di diffamazione al fine di garantire maggiormente la libertà di stampa. Una svolta da tempo attesa ma che nessuno prima di FdI aveva tradotto in provvedimenti concreti”, ha sottolineato Berrino in una nota. In cui ha aggiunto: “In linea con la sentenza della Consulta per le ipotesi più gravi di diffamazione, perpetrate con addebito di fatti determinati e falsi, avevo presentato due emendamenti per garantire la piena tutela delle persone offese da meccanismi di macchina del fango, che ben poco hanno a che fare con la libertà di stampa”, ha ricordato. Quindi Gianni Berrino ha spiegato: “La necessità di procedere con celerità all’approvazione del ddl sulla diffamazione, così come originariamente scritto dal collega di FdI, mi ha convinto a ritirare gli emendamenti presentati che in ogni caso, è bene ricordarlo, alleggerivano sensibilmente le pene attualmente previste”. Infine la rassicurazione: Procediamo spediti per superare le pene detentive per il reato di diffamazione, immaginando altre tutele per l’eventuale vittima innocente. Coniugare libertà di stampa con tutela della persona offesa nella sua onorabilità sociale rimane la stella polare di FdI”.
La Fnsi, che era stata tra le prime sigle ad alzare la voce, terrà altissima la guardia: “Erano emendamenti ingiusti e incivili, avrebbero portato l’Italia ai confini dell’Ungheria di Orban”, ha affermato la segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Alessandra Costante. Che promette di continuare a vigilare: “Di ciò si è accorto, per fortuna, un pezzo della maggioranza a cui ora ci rivolgiamo nella speranze che, assieme alle altre forze politiche democratiche, si metta al lavoro per rendere più europeo il disegno di legge sulla diffamazione che comunque presenta molte criticità”.