Categories: Giurisprudenza

Diffamazione. Condannato Blogger per aver riportato nel suo blog dei brani dell’articolo di Riccardo Bocca su l’”Espresso” riguardanti l’inchiesta “Why Not”

Un blogger campano, non esercitante la professione di giornalista, ha recentemente conseguito la pena di un anno di reclusione per il reato di diffamazione, comminatagli dal giudice Terranova del Tribunale di Roma per aver riportato nel suo blog dei brani dell’articolo di Riccardo Bocca su l’”Espresso” riguardanti l’inchiesta “Why Not”. Per chi non ricordasse é l’ inchiesta balzata agli onori delle cronache per la cosiddetta “guerra tra procure”, che intercorse nel 2008/2009, tra gli uffici giudiziari di Salerno e Catanzaro. Secondo l’articolo de “L’Espresso”, tra gli indagati spiccherebbe il nome di Antonio Saladino, figura chiave del procedimento, che sarebbe stato in ottimi rapporti con l’imprenditore Antonio Mottola d’Amato, marito di Abigail Mellace, giudice per le indagini preliminari che avrebbe in seguito verificato la richiesta di rito abbreviato presentata da Saladino. Il problema nasce nel momento in cui il direttore de “L’Espresso” Daniela Hamaui e l’autore dell’articolo Riccardo Bocca, vengono assolti dal Tribunale di Roma perché “il fatto non costituisce reato”, mentre allo sfortunato blogger viene inflitta una pena di un anno di reclusione, in virtù della denuncia presentata dal magistrato che si ritiene parte offesa dal sopracitato articolo. L’anomalia del procedimento deriverebbe  da un lato dall’applicazione ad Internet delle aggravanti di cui alla legge sulla stampa ad un blogger che non esercita la professione di giornalista e che scriveva per una testata amatoriale e dall’altra dalla circostanza che le informazioni contenute nell’articolo ritenuto diffamatorio riprenderebbero in realtà pedissequamente i contenuti di un decreto di perquisizione firmato anche dal procuratore della Repubblica di Salerno del 26 novembre 2008,  e dall’altro riportava in forma pressoché integrale l’articolo firmato dal giornalista de l’Espresso per il quale è intervenuta l’assoluzione. La sentenza sembra inoltre andare nella direzione opposta ai principi espressi  dalla Corte di Cassazione in tema di equiparazione fra stampa on line e attività giornalistica tradizionale. Il Blogger ha tuttavia già annunciato il ricorso in Appello.

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