Per Justice Mponda, giornalista africano che collabora con il sito di informazione “Malawi Voice”, è scattato l’arresto.
Il cronista del Malawi è accusato di diffusione di notizie false per aver pubblicato sul sito web per cui lavora, un post ripreso da un finto profilo di Facebook appartenente alla presidente Joyce Banda, che annunciava, virtualmente, le sue dimissioni.
Notizia non vera secondo l’accusa.
Mponda, però, è accusato anche di diffamazione nei confronti del Capo dello Stato.
Tuttavia dietro una misura punitiva così drastica, come la carcerazione, ci sarebbe dell’altro.
A quanto pare, infatti, il giornalista non avrebbe nascosto, in passato, una certa avversione per Joyce Banda, la quale ricopre l’incarico di presidente del Malawi solo dallo scorso mese di aprile, dopo la morte del predecessore Bingu wa Mutharika.
La Banda è la seconda donna ad essere stata nominata Capo di Stato in Africa ed ha sconfitto le perplessità degli scettici, presentandosi come paladina per i diritti delle donne.
Tuttavia la sua elezione sarebbe avvenuta in modo piuttosto controverso ed alcune sue iniziative proprio non sono piaciute ai Malawiani.
In particolar modo a Justice Mponda che poco avrà gradito alcune iniziative del presidente come l’abolizione della legge contro la libertà di stampa o il progetto di creare stazioni radiofoniche e televisive private, rinforzando così il monopolio governativo sull’informazione .
Un malcontento che il cronista adesso sta pagando con il carcere.
E che ha indotto l’Istituto dei media dell’Africa australe (Misa) a dirsi “preoccupato per l’arresto”.
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