Senza una modifica della legge Gasparri la Rai sarà sempre dipendente dai partiti. Senza mezzi termini la dichiarazione di Antonio Di Pietro nel corso di un’intervista rilasciata a Klaus Condicio. In effetti il leader dell’Idv la pensa così da tempo.
L’ex magistrato nei mesi scorsi, durante il work in progress del nuovo cda ha più volta invocato una riforma dell’attuale sistema di governance. Sforzo inutile. Ha inoltre chiesto al presidente della commissione Vigilanza di convocare, per una interrogazione pubblica, la Tarantola per conoscerne gli intendimenti (visto che è stata nominata da Monti).
Di Pietro ha spesso insistito anche sul vaglio dei curricula. Ne sono arrivati a centinaia per concorrere al nuovo cda e alla nuova Agcom. Ma le scelte hanno privilegiato altri fattori. Ecco che, secondo Di Pietro, non è cambiato nulla e niente può cambiare con la legge Gasparri ancora in vita. Dunque l’Idv non ha partecipato alla “spartizione partitica”.
«Cambiare la legge e combattere questa lottizzazione sono alcuni degli impegni che l’Idv prenderà se dovesse andare al governo nella prossima legislatura, ma tutto dipenderà ovviamente dal peso che avremo. Con questa legge elettorale ogni partito va per sé, ma nessuno raggiunge il 51%, e dovrà mettersi d’accordo con gli altri il giorno dopo. Con chi si mettono d’accordo il Pd e Bersani? Con l’Udc se gli fa comodo, con l’Idv se gli è necessario. Ma per fare qualcosa con l’Idv si deve passare attraverso un accordo programmatico molto ma molto selettivo. La Rai è tra i punti del programma», ha dichiarato Di Pietro.