Le dichiarazioni di Luigi Di Maio nei confronti delle testate del Gruppo Gedi, Repubblica e L’Espresso, hanno sollevato un vespaio di reazioni, provenienti da ogni parte del giornalismo italiano. Da Vittorio Feltri, direttore di Libero, fino a Marco Travaglio e al comitato di redazione de Il Fatto Quotidiano, di Sky e del Corriere della Sera le parole del vicepremier del M5S hanno raccolto repliche piccate.
Su Twitter, Feltri scrive: “Di Maio auspica la morte dei giornali. Normale. Un ministro del lavoro che non ha mai lavorato non può che odiiare ogni mestiere. Tranquillo Gigino, tu durerai meno di noi e verremo in massa al tuo funerale”.
Le parole di Di Maio hanno deluso anche il comitato di redazione de Il Fatto Quotidiano che solidarizza con i colleghi del Gruppo Gedi. “Quando giornali e siti di informazione chiudono, dichiarano esuberi o sono costretti a contratti di solidarietà, a rimetterci non sono solo i giornalisti ma anche il pluralismo e quindi la democrazia. Il mercato editoriale e quello pubblicitario vivono situazioni di estrema difficoltà, connesse anche alle trasformazioni tecnologiche e al peso dei colossi della rete e dei trust televisivi, che un vicepremier e ministro del Lavoro senz’altro conosce, o almeno dovrebbe conoscere, meglio di noi. E’ inaccettabile – prosegue la nota – che Luigi Di Maio liquidi i problemi di un importante gruppo come Gedi che edita Repubblica, L’Espresso, La Stampa e altre testate sostenendo che “nessuno li legge più perché ogni giorno passano il tempo ad alterare la realtà e non a raccontare la realtà”, con offensivi riferimenti a “bufale” e “fake news” e cioè a una linea editoriale che non gli piace. Un’informazione libera e di qualità – conclude il comunicato dei giornalisti della testata – risponde al primario interesse di un Paese al quale non può certo bastare la propaganda di chi sta al governo. La nostra solidarietà ai giornalisti e a tutti i lavoratori del gruppo Gedi e delle testate in crisi”.
Netta la posizione espressa dai giornalisti del comitato di redazione de Il Sole 24 Ore che si dichiarono preoccupati dall’uscita del vicepremier: “Solidarietà ai colleghi dell’Espresso e del Gruppo Gedi dopo le parole del vicepremier Luigi Di Maio. Accusare i giornali di produrre bufale e fake news, passando il tempo ad alterare la realtà, è – questa sì – una narrazione “alla rovescia”. Il cdr del Sole ritiene molto preoccupante tale attacco, che peraltro non è il primo, al lavoro quotidiano di un’intera categoria professionale, quella dei giornalisti, impegnata ogni giorno per fornire un’informazione seria, completa e di qualità ai cittadini”.
Solidarietà arriva anche dal cdr di Sky Tg24: “ In tempi in cui le fake news e chi le produce rischiano di travolgere l’informazione di qualità, è grave che un ministro trovi il tempo e il modo per preconizzare la chiusura di un gruppo editoriale. L’informazione libera è uno dei pilastri su cui si fondano le democrazie liberali moderne, e ci auguriamo che ministri ed esponenti della maggioranza se ne ricordino “ e dal comitato di redazione de Il Corriere della Sera: “’ inaccettabile che il vicepremier Di Maio si compiaccia di fronte a un momento di difficoltà di un giornale e di un’azienda. Ed è inaccettabile che un rappresentante delle Istituzioni, che è anche ministro del Lavoro e dello Sviluppo, ritenga di pronunciarsi contro un intero settore, fino quasi ad auspicare la morte dei giornali, attaccando il pluralismo e la libertà di informazione. Siamo convinti che la diversità delle voci e la libertà di espressione sia un valore per tutti, da difendere sempre, contro chi vorrebbe forse un mondo dell’informazione con una voce unica e magari compiacente. Il cdr del Corriere della Sera, respinge con decisione le parole di Di Maio, ed esprime piena solidarietà ai colleghi dell’Espresso e delle altre testate del Gruppo Gedi”.
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