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DETASSAZIONE INVESTIMENTI IN PUBBLICITÀ E CARTA: PRESENTATO APPELLO AL GOVERNO

I rappresentanti della filiera industriale della carta, editoria, stampa e trasformazione (Acimga, Aie, Anes, Ar-gi, Asig, Assocarta, Assografìci e Fieg) hanno inviato una lettera congiunta al viceministro dell’Economia Giuseppe Vegas chiedendo “un intervento di politica industriale, che consenta al settore di resistere alla crisi, per poi ripartire insieme ai concorrenti europei e mondiali”. A giorni dovrebbe arrivare la convocazione al ministero per illustrare le misure richieste.
Gli interventi riguardano due aree: investimenti in pubblicità e in carta.
“Chiediamo che comunicazione e pubblicità siano trattata dal fisco come investimento e non come costo”. Il tipo di agevolazione richiesta è la detassazione degli utili reinvestiti, che “dovrebbe essere riconosciuta sulle spese documentate nell’esercizio di riferimento che eccedono il totale delle spese pubblicitarie e di comunicazione dell’esercizio precedente. In tal modo si equiparerebbero gli investimenti pubblicitari a quelli materiali e si darebbe una forte spinta non solo alla filiera ma anche ai consumi in generale”.
Le associazioni chiedono, inoltre, che la norma trovi applicazione nell’anno in corso e in quelli successivi: “II bilancio dello stato non ne soffrirebbe perché l’iniziativa produrrebbe un volano virtuoso, una forte accelerazione degli investimenti pubblicitari (al momento caduti del 35% sulla carta stampata) tale da compensare il minor introito derivante dal gettito”.

Il secondo possibile fronte di intervento pubblico riguarda l’acquisto della carta: “In considerazione dello stato di profonda crisi e delle tensioni in atto sui prezzi internazionali della carta – spiegano le associazioni di settore -, si avverte l’esigenza di una disposizione che preveda il ripristino del credito d’imposta del 10% della spesa sostenuta dalle imprese editrici di quotidiani e periodici e dalle imprese editrici di libri per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa delle testate edite e dei libri sostenuta negli anni 2009 e 2010”.
(Il Sole 24 Ore)

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