David Sassoli, capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea sulla compatibilità del decreto Romani con la direttiva Ue ‘Tv senza frontiere’. “Gli aspetti del decreto che non ci convincono – afferma Sassoli – sono essenzialmente tre: il primo riguarda il fatto che il decreto si occupa di internet e blog, mentre la direttiva li esclude dal suo campo di applicazione; il secondo – continua l’europarlamentare – riguarda l’esclusione dalla nozione di programma televisivo dei programmi che consistono nella ‘trasmissione differita dello stesso palinsesto’, nonché i programmi lineari a pagamento, con la conseguenza di produrre su tali tipologie di programmi effetti di disapplicazione dell’intero corpus di regole comunitarie previsto nel settore televisivo. Il terzo aspetto – spiega ancora Sassoli – riguarda la non corrispondenza tra l’enunciato della direttiva che afferma la necessità di tenere debitamente conto della ‘proprietà dei diritti derivati’ e il decreto che, invece, abroga la disciplina legislativa esistente in materia di diritti residuali”.
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