Si sono da poco concluse le votazioni di Camera e Senato per eleggere i quattro commissari della nuova Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e del Garante per la privacy. Alla faccia dei 90 curriculum presentati in Parlamento, in barba alla trasparenza tanto invocata dall’opinione pubblica, la decisione è stata presa dai partiti politici.
All’Agcom sono stati eletti Decina, Martusciello, Posteraro e Preto. Alla Privacy Bianchi Clerici, Soro, Iannini e Califano.
Per l’Autorità delle garanzie nelle comunicazioni (Agcom) i deputati presenti e votanti erano 536: Decina 163 voti, Martusciello 148, Bianchi Clerici 49, Alessi 46,Zaccaria 25, Quintarelli 15, voti dispersi 32, schede bianche 3, le nulle 15. Eletti quindi componenti dell’Autorità sono Maurizio Decina e Antonio Martusciello. Dal Senato sono stati eletti Antonio Preto e Francesco Posteraro. La seconda votazione ha riguardato il Garante per la protezione dei dati personali (Privacy). Presenti e votanti 536. Hanno ottenuto voti Bianchi Clerici 179, Soro 167, Enrico Costa 15, Bottarelli 8, voti dispersi 50, schede bianche 94, nulle 23. Sono quindi risultati eletti Giovanna Bianchi Clerici e Antonello Soro. Il Senato ha scelto Augusta Iannini (107 voti) e Licia Califano (97 voti)
Antonio Martusciello, già commissario dal 2010 ad oggi, era uno dei due candidati del Pdl. Laureato in scienze della pubblica amministrazione, è tra i fedelissimi dell’ex premier Silvio Berlusconi. Nel 1994 Martusciello ha fondato Forza Italia insieme al Cavaliere, e prima di allora era stato dirigente di Publitalia 80, la concessionaria esclusiva di pubblicità del gruppo Mediaset. Nella prima legislatura di Berlusconi, è stato componente della Commissione per il riordino del sistema radiotelevisivo italiano. Nei successivi governi è stato sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e viceministro per i Beni Culturali. Martusciello è stato eletto per la prima volta il 26 luglio 2010 in sostituzione di Giancarlo Innocenzi, coinvolto nell’inchiesta di Trani in merito alle pressioni esercitate contro Annozero. Non convinceva allora, e non convince oggi. Sta a Martusciello adesso dimostrare di essere là in cima per la sue competenze, e non per svolgere una mera funzione di rappresentanza politica.
L’altro eletto del Pdl è Antonio Preto, non esattamente uno dei nomi più chiacchierati alla vigilia. Vanta un ventennale carriera nell’Unione Europea , ma praticamente nessun incarico nel campo delle comunicazioni. Dal 1992 al 2007 ha lavorato al Parlamento Europeo nel gruppo PPE/DE. Dal 2008 al 2012 ha collaborato con Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea , prima come programmatore strategico della politica dei trasporti (Barroso I), poi nella veste di responsabile degli affari istituzionali (Barroso II). Attualmente è Consigliere del Segretario Generale del Parlamento Europeo, Klaus Welle. La sua vicinanza alle istituzione comunitarie potrebbe essere utile nell’ambito della politica di coordinamento adottata dall’UE.
Il candidato del Pd è Maurizio Decina, sicuramente uno dei più qualificati in materia di comunicazione. Tra le tante mansioni svolte da Decina, oggi professore al Politecnico di Milano, ricordiamo la vicepresidenza del Gruppo XVIII dell’CCITT dal 1972 al 1988 e la presidenza del CEFRIEL dal 1988 al 2003. Inoltre è stato ricercatore e poi dirigente nella fondazione Ugo Bordoni. Decina è, per ora, stato l’unico a sgombrare ogni dubbio su futuri conflitti d’interesse. Il nuovo Commissario, che possiede dei titoli azionari nella ICT Consulting S.P.A, ha dichiarato in via preventiva che avrebbe cessato la sua partita IVA e venduto le azioni in caso di nomina.
Desta scalpore la nomina di Francesco Posteraro (Udc), vicesegretario della Camera. Non sembra avere competenze specifiche in materia. Nel suo curriculum si legge che è stato segretario generale della Commissione bicamerale per l’indirizzo generale dei servizi radiotelevisivi. Un po’ poco, se paragonato a quanto fatto da Antonio Sassano, che doveva essere il secondo candidato del Pd. Il Partito Democratico ha, però, rinunciato ad affiancare un altro commissario a Decina. Giochi di potere che non favoriscono lo sviluppo delle telecomunicazioni nel nostro paese.