Editoria

De Luca critica la Rai sull’Ucraina, la replica dei giornalisti

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha accusato la Rai sulle corrispondenze in Ucraina. Durante l’ormai solita diretta social del venerdì, il governatore campano ha bollato come “sceneggiato” le corrispondenze dai teatri di guerra, criticando l’operato di alcuni dei giornalisti in campo. La polemica, dal web, è rimbalzata immediatamente a viale Mazzini dove non s’è fatta attendere la reazione delle sigle sindacali Rai.

De Luca ha affermato di non riuscire “a seguire le corrispondenze tv dall’Ucraina” perché gli danno la “sensazione di assistere a uno sceneggiato che per ore si ripete con gli stessi personaggi e osservazioni”. Quindi ha fatto ironia su uno dei corrispondenti di Rai News 24, bollando come “improbabile” il giornalista Piagnerelli che “si collegava sempre da un mucchio di detriti e macerie mentre la gente attorno andava in bicicletta”. E infine ha ironizzato sul nome del cronista. “Già siamo in un teatro di guerra, mandiamo almeno qualcuno che si chiami Allegri, non Piagnerelli”.

Non s’è fatta attendere la replica del comitato di redazione di Rai News e del sindacato Usigrai. Che ha affidato a una nota la “risposta” al governatore della Campania De Luca. “Nel suo ruolo di rappresentante delle istituzioni De Luca dovrebbe saper riconoscere le difficoltà che si incontrano in aree di guerra dove si rischia la vita per documentare la distruzione delle bombe, le fosse comuni, i morti. Chiediamo rispetto per tutti i colleghi che sono lì:  ironizzare sul cognome del nostro inviato si commenta da solo”.

E dunque i rappresentanti sindacali hanno chiesto che De Luca “si scusi per l’inaccettabile attacco a un professionista di altissimo valore, che ha svolto il suo lavoro nel miglior modo possibile in condizioni difficili e pericolose. L’ipotesi, avanzata da De Luca, che qualcuno possa costruire teatri di posa in Ucraina fa trapelare lo scarso senso della realtà di chi accusa e dà una pessima rappresentazione di certa politica. A Kiev ci sono macerie non scenari per dirette tv”.

Luca Esposito

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