Vincenzo De Luca torna a tuonare contro la stampa. Nell’ormai consueto video-messaggio del venerdì, il governatore della Regione Campania ha dichiarato di aver già presentato, nelle scorse settimane, ben sei querele per diffamazione e che le ultime due, indirizzate alla trasmissione Report che però lui non ha nominato, sono pronte a partire. Il tutto, ha spiegato il presidente regionale: “Senza fare proclami, in silenzio”.
Per De Luca, le critiche sono strumentali perché “attaccano la Campania che si è dimostrata la Regione più efficente di tutte nonostante i minori mezzi a disposizione”. Per quanto riguarda Report, andato in onda lunedì scorso, ha dichiarato che “solo in Italia un giornalista che afferma una notizia falsa non viene licenziato cinque minuti dopo”. E quindi ha aggiunto che secondo lui, quello che in Italia è il giornalismo d’inchiesta italiano altrove sarebbe ciò che “all’estero si chiama violenza privata, oppure cafoneria”. Infine non ha lesinato la stoccata “classica”, la delegittimazione. Se un tempo invitava i cittadini a risparmiare l’euro destinato al giornale per spenderlo in “zeppole”, ora ha “rampognato” i suoi collaboratori che avrebbero preferito guardare la trasmissione anziché seguire “lo straordinario film Ultimo Samurai, con Tom Cruise”.
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