Abbiamo già dato notizia dell’approvazione, ieri alla Camera, del ddl trasporti A.C. 3725 che abolendo fino al 31 dicembre 2012 il rimborso delle tariffe postali a Poste da parte del Dipartimento editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sembra sbloccare la situazione delle tariffe postali agevolate per l’editoria. Adesso i Ministeri competenti avranno 15 giorni di tempo per emanare il decreto di recepimento dell’accordo Poste-Editori sulle “tariffe massime” da applicare da parte di Poste Italiane per la spedizione di prodotti editoriali (quotidiani, periodici e libri), che prevederà un incremento medio del 38% della tariffa agevolata pagata sino al 31 marzo scorso, con differenziazioni a seconda della destinazione territoriale delle spedizioni.
“Dopo il faticoso accordo – si legge in un comunicato dell’Unione Stampa Periodica Italiana – trovato a fine luglio tra USPI, FIEG e le altre Associazioni di editori con Poste Italiane SpA per la “Tariffa ROC” (editori profit), e con il via libera della Presidenza del Consiglio e del Ministero per lo sviluppo economico, sembrava vicino l’obiettivo di rianimare il settore dell’editoria. Per questo è stato un fulmine a ciel sereno la notizia che il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva bocciato le bozze dei due decreti, quello per le tariffe ROC e quello per le tariffe no-profit, per mancanza di copertura del Fondo o per mancanza di verifica di copertura del Fondo”. “Ora, con questo provvedimento – ha spiegato il Segretario Generale dell’Uspi, Vetere, in un articolo pubblicato su “Avvenire” del 23 settembre scorso – il diritto soggettivo di Poste a percepire i fondi dello Stato viene meno E’ una soluzione che si presenta come il minore dei mali. Adesso speriamo che i mezzi peggiori siano alle spalle”.
Giuseppe Liucci
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