DDL SVILUPPO. SI LAVORA PER RICUCIRE LO STRAPPO FRA TREMONTI E SCAJOLA

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Una risposta punto per punto alle 18 obiezioni sollevate dal ministero dell’Economia al testo del ddl sviluppo uscito dal Senato e approdato in commissione Attività produttive della Camera. L’attesa contro replica del ministero dello Sviluppo Economico è giunta ieri a Montecitorio. Le posizioni dei ministri Tremonti e Scajola sembrano essersi riavvicinati nelle ultime ore specialmente sui nodi più caldi sollevati la scorsa settimana dal titolare del dicastero di via XX settembre. Sullo stop all’aumento della Robin tax per finanziare i contributi all’editoria, così come sui poteri di vigilanza dell’autorità per l’energia elettrica e il gas e sull’altolà al trasferimento di 100 milioni alla Sogin con un versamento assicurato dalla componente tariffaria A2 della bolletta elettrica: su tutti questi punti come sulla questione dell’Agenzia di controllo nazionale il ministero dello Sviluppo economico aderisce – come si legge nella nota dei tecnici di Scajola – alle richieste del Mef.

Pur sottolineando “la delicatezza della posizione in cui verrebbero a trovarsi Poste italiane” rispetto alle spedizioni dei prodotti editoriali, il ministero dello Sviluppo economico aderisce alla richiesta dell’Economia di bocciare (a causa dei possibili effetti finanziari pregiudizievoli per il bilancio) il ricorso all’aumento dell’Ires dal 5,5 al 6,5 per cento deciso dal Senato per finanziare l’editoria.

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