Il ddl di riforma dell’editoria, anche su input del governo, mette la freccia. Entro oggi si chiude il testo in commissione e dalla prossima settimana sarà in aula al Senato
Si preme l’acceleratore sul ddl di riforma dell’editoria, l’obiettivo di approvare il provvedimento entro agosto potrebbe davvero essere raggiunto. Il governo spinge in questa direzione e entro oggi il testo in esame presso la commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama dovrebbe essere chiuso.
Una certezza c’è: la Conferenza dei capigruppo ha deciso che il disegno di legge sarà esaminato per essere approvato dall’aula del Senato la prossima settimana. Il motivo per cui il governo è sceso in campo in maniera così decisa, secondo i capigruppo di M5S, Stefano Lucidi, e Misto-Sel, Loredana De Petris, riguarda la presentazione di un emendamento sulla concessione Rai alla cui rapida approvazione l’esecutivo sarebbe particolarmente interessato.
Tra i nodi da affrontare, inoltre, c’è quello dei consiglieri dell’Ordine dei giornalisti che il testo riduce da 150 a 36 unità, senza poi dimenticare la ridefinizione dei contributi pubblici all’editoria e dei prepensionamenti. Ma si gioca una partita importantissima anche sul fronte della distribuzione e delle rivendite.
I vertici della Fnsi, intanto, esprimono soddisfazione. Il segretario generale e il presidente del sindacato dei giornalisti, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, affermano in una nota che “È apprezzabile la decisione assunta dalla Conferenza dei capigruppo del Senato di procedere alla calendarizzazione, prima della pausa estiva, della riforma dell’editoria, premessa indispensabile per avviare la riforma complessiva del sistema delle comunicazioni e per dare una prospettiva alle imprese del settore che vivono una situazione di crisi”. L’auspicio? “Che questa decisione possa essere seguita dalla rapida approvazione del provvedimento prima della chiusura di agosto”, concludono Lorusso e Giulietti.