Ristretto notevolmente il novero dei reati per il quale è possibile procedere alle intercettazioni, i giudici potranno ricorrervi solo per reati che prevedono una pena superiore ai 10 anni. Stante al testo presentato,i p.m potranno utilizzare le intercettazioni anche per i reati contro la pubblica amministrazione, la corruzione, e altri reati gravi che prevedano una pena superiore a dieci anni di carcere, e non solo a quelli connessi a mafia a terrorismo (come inizialmente ipotizzato).
A pagarne le spese, anche i giornalisti che pubblicheranno intercettazioni prima del termine dell’udienza preliminare e le “fonti” della stampa che rischiano 3 anni di carcere, mentre l’editore del giornale sul quale dovessero comparire rischia una multa di 400 mila euro.
Fabiana Sergiacomo