Gli emendamenti presentati dal governo al ddl sulle intercettazioni rappresentano – è l’intervento dell’Ordine nazionale dei giornalisti – «una vera e propria norma restrittiva di un diritto costituzionale e ledono ‘il diritto dei cittadini all’informazione». Sulle intercettazioni telefoniche la posizione del presidente dell’Ordine nazionale Lorenzo Del Boca è sempre la stessa: è sufficiente l’autoregolamentazione dei giornalisti mentre il ddl rischia di far fare troppi passi indietro ai giornalisti e alla libertà di stampa che rappresentano. Le limitazioni che il disegno di legge pone alla pubblicazione di atti, documenti e semplici informazioni rappresentano gravi limitazioni alla libertà di informare e alla stessa autonomia dell’Ordine. Essenzialità, discernimento, rispetto delle leggi nel nome della libertà di stampa e dei diritti della persona sono invece – ribadisce la nota dell’odg – i requisiti che tutti i giornalisti devono dimostrare. Occorre buonsenso e rispetto delle norme deontologiche. Non è necessario scrivere tutto perchè non è necessario che tutto si sappia. Ma il senso di responsabilità della categoria non aumenta certamente con l’imposizione di una legge che vieta l’accesso alle fonti di informazione e che si configura nei fatti come una disdicevole censura preventiva.