Si chiama Web tv. Al momento è ancora libera (nel senso che non ci sono ancora normative specifiche). Cosa ne sarà domani? La web TV è un servizio audiovisivo che permette di vedere canali televisivi tramite l’utilizzo di Internet. L’utente di una qualsiasi nazione può pertanto vedere canali televisivi italiani, europei e mondiali sul web grazie allo streaming.
Con la Web-TV lo spettatore può decidere cosa vedere, in qualsiasi momento, senza vincoli di palinsesto e di orari. Ci si collega al sito Web, si scorrono i titoli dei video disponibili e, utilizzando alcuni comuni player multimediali come Real Player e Windows Media Player, si fruisce dei contributi video.
Questi sono trasmessi in modalità streaming, cioè a flusso continuo, e senza la necessità di trasferire tutto il video sul proprio computer e vi sono versioni per connessioni lente e versioni per connessioni veloci in Adsl. Ma visto tutto quello che è successo per quanto riguarda i blog mi chiedevo se la web tv è considerata un prodotto editoriale. Se sarà così allora chi produrrà filmati dovrà iscriversi al ROC. Attualmente, per esperienza personale, la normativa italiana in merito non è ancora chiara. Una tv con regolare autorizzazione a diffondere programmi in tecnica analogica ha visto richiedersi dal Ministero delle Comunicazione una variazione/iscrizione al Tribunale come testata giornalistica online per poter trasmettere gli stessi programmi su internet. La stessa cosa è stata chiesta ad un fornitore di contenuti (digitale terrestre). Per il resto nient’altro. Per il momento è ancora tutto indefinito. Al momento la web tv è fatta anche e soprattutto da chi non ha alcuna autorizzazione o concessione. Ma questo è un altro campo. Quello radiotelevisivo, che inevitabilmente cozza con quello informatico. Ma ormai i media sono tutti convergenti. Che ne penseranno Levi e Gentiloni a proposito?
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