Il disegno di legge che istituisce il fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, approvato dalla Camera dei Deputati lo scorso 2 marzo, è ora all’esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato (I Commissione), dove è rubricato con il n. S.2271. AERANTI-CORALLO, è stata ascoltata in audizione, dall’Ufficio di Presidenza della stessa Commissione, lo scorso giovedì 5 maggio. Nell’ambito di tale audizione, AERANTI-CORALLO ha rilevato, tra l’altro, che la previsione del contributo di solidarietà dello 0,1 per cento del reddito complessivo, finalizzato ad alimentare il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, posto a carico dei concessionari pubblicitari sulla stampa quotidiana e periodica e sui mezzi di comunicazione radiotelevisivi e digitali, appare di dubbia costituzionalità. Lo stesso – a parere di AERANTI-CORALLO – non è comunque sostenibile da parte delle imprese radiotelevisive locali che, peraltro, nell’ambito delle proprie attività, forniscono costantemente prodotti informativi ai cittadini senza alcun onere per gli stessi e, per tale ragione, ne ha chiesto la soppressione per le emittenti locali e per le relative concessionarie pubblicitarie. AERANTI-CORALLO ha, inoltre, osservato che la legge di stabilità 2016 abroga, con effetto a decorrere dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 163 della stessa, una serie di disposizioni relative alle provvidenze in favore delle emittenti radiotelevisive locali, tra cui quella che definisce la ripartizione del contributo (rispettivamente 85 per cento alle televisioni locali, 15 per cento alle radio locali). AERANTI-CORALLO ha quindi evidenziato che occorre recuperare tale norma nell’ambito del disegno di legge S.2271, al fine di evitare incertezze e ritardi nello stanziamento dei contributi.
fonte : Aeranti
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