«La norma della legge Comunitaria che impone ai fornitori di servizi Internet di rimuovere dalla rete contenuti ritenuti illeciti crea una serie di distorsioni contrarie all’intento originario del legislatore europeo e italiano. Per questo abbiamo presentato un emendamento soppressivo». Lo dicono i deputati del Pd Silvia Velo, vicepresidente della Commissione Trasporti, e Sandro Gozi, capogruppo democratico in commissione Politiche dell’Unione europea.
«Il prestatore del servizio – proseguono Velo e Gozi -, agendo in qualità di mero intermediario, non ha la capacità né il compito di accertarsi se i contenuti segnalati siano effettivamente illeciti. Fra l’altro questa segnalazione potrebbe essere fatta da ‘qualunque soggetto interessato’.
Non devono essere imposti ai prestatori di servizio obblighi di identificazione e monitoraggio preventivo dal momento che ciò è in aperto contrasto con la normativa europea sul commercio elettronico e potrebbe avere gravi conseguenze in termini di libertà di espressione e di sviluppo del mercato digitale italiano».
Solo gli iscritti all’albo professionale, cioè i giornalisti, possono firmare i comunicati stampa. Ciò che…
Padre Benanti e l’intelligenza artificiale. Secondo il presidente del comitato per l’intelligenza artificiale presso il…
Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi teme che l’intelligenza artificiale possa trasformarsi in un “pericoloso…
Oggi alle 18 in piazza Venezia a Roma Il Tirreno sarà premiato con il Digital…
Il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini conferma di essere “un grandissimo fautore dei finanziamenti pubblici” all’editoria…
C’è maretta al settimanale Oggi: i giornalisti hanno sfiduciato il direttore Andrea Biavardi, subentrato a…