La Commissione europea ha inviato oggi all’Italia un avviso formale per violazione delle norme europee sulla pubblicità in base alla direttiva Televisione senza frontiere. Questo è il primo passo verso la procedura di infrazione prevista per queste violazioni.
“Le emittenti hanno bisogno della pubblicità e la pubblicità ha bisogno delle emittenti, ma noi dobbiamo anche garantire una effettiva tutela dei consumatori. Ciò di cui abbiamo bisogno ora è di una pubblicità responsabile”, ha detto la commissaria ai Media Viviane Reding.
In particolare l’Italia è accusata di non rispettare il limite orario di 12 minuti di pubblicità, di non rispettare l’intervallo di almeno 20 minuti tra uno spazio pubblicitario e l’altro, come di violare le regole per l’inserimento degli spot nei film.
L’Italia rischia la procedura di infrazione anche perchè le sue leggi non considerano le televendite come spazi pubblicitari, come non considerano pubblicità la presentazione dei propri programmi da parte delle reti televisive.
Per Pietro Folena, presidente della Commissione Cultura della Camera la messa in mora da parte dell’Unione europea riguardo i limiti pubblicitari puo’ essere la prima di una lunga serie. Non resta altro che aspettare che il DDL Gentiloni venga messo in calendario ed approvato al più presto.
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