Una settimana bestiale per la Fnsi. Dalla questione Inpgi ai tagli al contributo previsto dalla Casagit, sono moltissime le questioni che hanno rizelato la dialettica nel mondo dei giornalisti. La Federazione Nazionale della Stampa è rimasta l’unica sigla a rivendicare fiducia nell’attuale gruppo dirigente dell’Inpgi e a salutare con sollievo l’intervento del governo che dovrà mettere ordine su una questione che definire spinosa è ancora poco.
Nei giorni scorsi ha licenziato un comunicato in cui ha affermato che per quanto riguarda “la messa in sicurezza dell’Inpgi”, “nel dare atto al governo di aver espresso la disponibilità a intraprendere un percorso graduale e condiviso di messa in sicurezza dei conti dell’Istituto, con provvedimenti da inserire già nella prossima legge di Bilancio e sgombrando il campo da equivoci legati a presunte garanzie pubbliche, peraltro vietate dalla legge, la Fnsi sarà al fianco del gruppo dirigente dell’Inpgi nella battaglia per l’autonomia, presupposto indispensabile per garantire la libertà di informazione”.
Una posizione che non ha soddisfatto molte delle anime presenti nel dibattito interno della categoria. Alcuni, come i gruppi Sos Inpgi e Stampa Libera e Indipendente hanno messo in evidenza come lasciare intervenire il governo possa essere un errore che pagherebbero i più deboli, quei precari che affollano i ranghi della florida Inpgi 2. Oltre al danno del sostanziale “blocco” per l’accesso alla professione “vera” anche la beffa di trovarsi con la propria cassa liquidata per sanare i debiti di quella degli “stabilizzati”? Il quesito è aperto e sul tavolo.
Qualcun altro, come il presidente Cnog Carlo Verna, ha fatto appello al Capo dello Stato e (in tralice) non al governo proprio per sottrarre alla dialettica politica e al gioco dei partito il futuro della cassa previdenziale dei giornalisti italiani. Altri, come il gruppo Falleri, hanno chiesto esplicitamente alla Fnsi una presa di posizione netta e chiara. Intanto la situazione è emergenziale, al di là delle differenti posizioni, e impone alla categoria, come ha riferito Roesler Franz, sindaco Inpgi, di “svegliarsi” una volta e per tutte.
Un’altra questione spinosa riguarda il contributo Casagit contro cui il cda ha approvato una risoluzione della minoranza che spingerà l’ente a rimodulare il finanziamento che, allo stato attuale, è stato ritenuto troppo oneroso da parte di 39 consiglieri contro i 37 della “maggioranza”. Gli equilibri cambiano, dunque. E per la Fnsi quella appena trascorsa sembra proprio essere stata una settimana bestiale.