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DALL’EUROPA UN PIANO D’AZIONE PER PROTEGGERE I MINORI SUL WEB

C’erano una volta le bambole e le macchinine, ma come direbbe un certo cantautore, “the times they are a changin’”. Oggi il 75% dei bambini fa uso di Internet, un terzo di essi usa gli smartphone. Il 38% dei bambini tra i 9 e i 12 anni ha un profilo su un social network. In media, in Europa si inizia a navigare all’età di 7 anni. Numeri impressionanti, numeri che hanno spinto la Commissione Europea, in accordo con operatori mobili e fabbricanti di telefonini, ad approntare un piano che garantisca ai più piccoli gli strumenti per utilizzare al meglio il web.
Nello specifico, l’Europa si propone di stimolare la produzione di contenuti online dedicati ai bambini e di sviluppare la responsabilità degli stessi con delle apposite lezioni da tenere negli edifici scolastici. Bisogna inoltre intensificare la lotta contro la diffusione dei materiali pedopornografici. Gli abusi sessuali online sono il pericolo maggiore per il giovane navigatore, ma è necessario combattere anche il bullismo online e i contenuti creati al fine di incoraggiare forme di autolesionismo.

Affinché questi obiettivi possano essere realizzati, è necessaria la cooperazione tra gli Stati membri e i fornitori dei servizi di rete. I primi dovranno istituire delle linee telefoniche che saranno dedicate alla segnalazione di contenuti online offensivi. I secondi, entro il 2013, sono tenuti a sviluppare nuove misure di autoregolamentazione in materia di sicurezza. La loro azione si unirà a quella del Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica. Il Centro individua le reti create dai criminali informatici e fornisce informazioni agli Stati membri, collaborando con essi anche a livello investigativo. L’unità dovrebbe diventare operativa dal gennaio 2013.
Risulterà fondamentale anche l’integrazione con l’attività della coalizione tra aziende del settore tecnologico, nata a dicembre per fare di Internet un posto più sicuro per i bambini. Nella sua dichiarazione di intenti, la coalizione prevede la creazione di strumenti semplici ed efficaci per permettere segnalazioni su contenuti ritenuti dannosi, ma anche azioni dirette come l’elaborazione di impostazioni sulla privacy che tengano conto dell’età dell’utente o l’effettiva rimozione di materiale pedopornografico. Misure in linea con quelle del neonato piano d’azione.
I vertici UE fanno fronte comune. Per Neelie Kroes i bambini hanno bisogno di strumenti trasparenti e coerenti per fare buon uso di Internet. Viviane Reding dichiara che Internet offre ai bambini nuove opportunità per sviluppare la creatività, pur ammettendo che in origine il web era stato concepito per un’utenza adulta. Cecile Malmstrom, Commissaria europea degli Affari Interni, evidenzia la necessità di lottare contro gli aspetti più nocivi della criminalità informatica.
Giuseppe Liucci

editoriatv

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