Il valore complessivo dell’operazione ammonta a ben 19 miliardi di dollari, la più grande transazione mai avviata dal quartiere generale di Menlo Park. Ma al di là degli ovvi motivi che hanno portato l’enfant prodige dei social network a impossessarsi della gallina dalle uova d’oro, cerchiamo di conoscere più da vicino chi ha progettato il “congegno” che ha fatto perdere la testa, e fior di milioni, a Mark Zuckerberg.
WhatsApp esiste ufficialmente come società da circa quattro anni. E’ stata fondata dallo statunitense Brian Acton insieme con l’ucraino Jan Koum, attualmente amministratore delegato della società. Partiamo, però, dal luogo in cui è stato firmato l’accordo di cessione, l’ex ufficio dei servizi sociali di North County dove vengono distribuiti i buoni pasto agli indigenti, e facciamo un salto indietro nel tempo.
E’ proprio in quel posto infatti che Jan Koum ha trascorso gran parte della sua vita, per ore in fila in attesa di un ticket per mettere assieme il companatico.
Nato e cresciuto sotto l’austerità del regime comunista in un piccolo paesino dell’Ucraina a due passi da Kiev, all’età di 16 anni il giovane lascia la grande madre Russia, alla volta delle palme californiane di Mountain View dove si trasferisce con la madre.
In valigia poco o nulla: solo qualche penna e un paio di taccuini per la scuola.
Gli inizi non sono affatto semplici, soprattutto dopo che alla madre di Koum viene diagnosticato un brutto male, ma il ragazzo non si scoraggia e si rimbocca le maniche.
Dal baby sitter all’aiutante tuttofare, sono tanti i lavori che il giovane ucraino svolge per sbarcare il lunario e soprattutto mantenersi agli studi.
Sì perché è proprio durante il periodo universitario alla San Jose State University, che Koum muove i primi passi nello sconfinato mondo del web technology.
E’ il caso di Yahoo, da cui lo studente viene consultato per ispezionare il sistema di pubblicità della società e dopo solo sei mesi si guadagna l’assunzione come ingegnere dell’infrastruttura.
Anni dopo, nel settembre 2007 Koum lascia il team di Yahoo e prova, senza successo, ad entrare a far parte della grande famiglia di Facebook.
Ma qualcosa sta nuovamente per cambiare nella sua vita: era il gennaio del 2009 quando l’ex pupillo della società di cui è attualmente alla guida Marissa Mayer, compra un iPhone e si rende conto che l’App Store, che era stato lanciato sette mesi prima, era in procinto di creare il nuovo settore delle app.
Durante una delle numerose visite in casa dell’amico russo Alex Fishman, che invitava la comunità russa locale nella sua casa di West San Jose, avvengono i primi accenni di brain storming.
L’idea nasce proprio dall’esigenza dell’amico, di associare a ciascun contatto della rubrica uno status personalizzato: bisognava solo trovare il modo per farlo.
E chi poteva farlo e anche bene era Igor Solomennikov, uno sviluppatore russo che consente a Koum di registrare ufficialmente il suo progetto WhatsApp Inc. in California, il 24 febbraio del 2009.
Gli inizi non sono molto incoraggianti. Ancora molte le cose da mettere a punto come i continui crash del sistema ma dopo poco le cose iniziano a ingranare e tutto il resto è storia di oggi, racchiusa in milioni di messaggi scambiati attraverso tutto il mondo.
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