D’ALEMA AD OMNIBUS: BASTA FAVOLE, I GIORNALI NON SONO VOCE OPINIONE PUBBLICA

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L’assenza di grandi editori puri e la proprietà dei maggiori quotidiani in mano ai maggiori gruppi industriali del Paese fanno sì che in Italia i giornali non sono esattamente espressione dell’opinione pubblica. Ad affermarlo è Massimo D’Alema, ospite di Omnibus, su La7, e ne indica la prova nella “militanza” mostrata da diversi quotidiani sull’affaire Alitalia.
“Le favole – dice l’ex Premier – si raccontano la sera: ora è presto. Quando uno legge i giornali deve sapere quali interessi rappresenta, non esiste più la “mitica” opinione pubblica. Siamo un Paese nel quale i giornali non sono di proprietà dei cosiddetti “editori puri” ma del mondo industriale e finanziario e ne rappresentano particolari interessi”.
Per quanto riguarda L’Unità, ora diretta da Concita De Greorio, l’ex presidente Ds che del quotidiano fondato da Antonio Gramsci è stato anche lui direttore, sospende il giudizio. “Le ho fatto i migliori auguri -dice- perchè mi fa piacere che una collega così brava abbia il compito di dirigere il giornale” ma finora “non noto questo cambiamento profondo nè nell’impostazione nè nell’impianto del giornale”. Secondo D’Alema L’Unità “rimane un giornale che rappresenta una voce importante della sinistra italiana” ma “qualche volta questa voce viene un pò alzata” e “non sempre in modo necessario”. “E’ un giornale che ha passato qualche “travaglio” – gioca sulle parole D’Alema – e questo può stonare. Ma rimane un giornale importante: utile alla battaglia politica soprattutto considerato il panorama complessivo dell’informazione italiana”.
Fabiana Cammarano

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