Il Sistema Pubblico di Connettività e Cooperazione (SPC), infrastruttura telematica pubblica che permette qualsiasi tipo di comunicazione (dati, fonia e immagini) tra le Pubbliche amministrazioni centrali, è diventato operativo nei tempi previsti dal Codice dell’Amministrazione Digitale. E’ diventata attiva anche l’estensione all’estero dell’SPC, la Rete Internazionale della Pubblica Amministrazione italiana (RIPA) che, con le stesse modalità di efficienza, protezione e sicurezza, collega 450 sedi della PA presenti in oltre 120 paesi stranieri. Lo scambio di dati e comunicazioni consente ad ambasciate e consolati anche il rilascio del passaporto elettronico. La SPC si accinge a sostituire la RUPA-Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione (attiva dal 1999) utilizzando 16.000 collegamenti ad alta velocità necessari per connettere 58 domini delle amministrazioni centrali e oltre 200 amministrazioni territoriali.
Il ministro Nicolais sottolinea come questo sistema non abbia “comportato oneri per investimenti da parte dello Stato ma, anzi, da un lato determina il conseguimento di notevoli risparmi e, dall’altro, l’acquisizione di una capacità cooperativa senza precedenti tra Amministrazioni”. La spesa annuale della Pubblica Amministrazione centrale per la propria interconnessione dati (svoltasi sinora mediante la RUPA) si è “più che dimezzata, passando da 130 milioni di euro del 2005, anno d’avvio del progetto, a 54 milioni di euro attuali, ma con prestazioni incrementate”.