Il Governo americano ha reso noto di stare lavorando col Congresso a un progetto di legge sulla protezione dei dati personali su internet, annunciando contestualmente di aver raggiunto un accordo con i principali operatori del web per l’adozione di un bottone ‘do not track’, che dovrebbe consentire agli utenti una maggiore tutela rispetto alle pratiche di monitoraggio della navigazione messe in pratica dalle aziende che si occupano di pubblicità, e non solo.
La nuova legislazione per la protezione dei dati dei consumatori – Consumer Privacy Bill of Rights – presentata oggi, mette nero su bianco 7 diritti fondamentali degli internauti. Tra questi, il diritto a esercitare “il controllo sulle informazioni personali – su quali dati le aziende collezionano e su come li usano”, spiega la casa Bianca, sottolineando che le web company che trattano i dati personali degli utenti, in base a questo principio, dovrebbero fornire ai consumatori meccanismi semplici e accessibili che spieghino i motivi e la portata della raccolta dei dati.
Attenzione è stata posta anche alla trasparenza e al contesto: i consumatori hanno il diritto di sapere quali dei loro dati vengono raccolti, perchè e come vengono usati, quando saranno cancellati e per quali motivi sono condivisi con altre aziende, nonché il diritto di aspettarsi che chi raggruppa, usa e condivide i loro dati lo faccia in maniera ‘coerente’ col contesto in cui i dati vengono raccolti.
Riguardo la sicurezza, “i consumatori hanno diritto a una gestione sicura e responsabile delle loro informazioni”: le aziende dovrebbero valutare i rischi per la privacy e la sicurezza connessi con le loro pratiche e mantenere misure ragionevoli per controllare i pericoli legati alla perdita, all’accesso non autorizzato, all’uso, alla distruzione, o alla modifica e alla divulgazione impropria dei dati.
I consumatori hanno inoltre il diritto all’accuratezza, devono, cioè, poter accedere e correggere le informazioni inesatte sul loro conto – ed eventualmente anche chiederne la cancellazione – in maniera adeguata alla sensibilità dei dati e al rischio di conseguenze negative legati all’eventuale imprecisione delle informazioni.
La raccolta dei dati dovrebbe quindi essere ‘mirata’: dovrebbero essere posti dei limiti ‘ragionevoli’ alla raccolta e alla conservazione e fissati dei rigidi principi di responsabilità in capo alle aziende che trattano dati personali online. “Le aziende che forniranno i dati personali a soggetti terzi dovrebbe almeno garantire che i beneficiari siano obbligati per contratto ad aderire a questi principi, a meno che non siano tenuti per legge a fare altrimenti”, spiega ancora il Governo Usa.
Il Consumer Privacy Bill of Rights rientra – spiega la Casa Bianca – in “un progetto globale per migliorare la protezione della privacy dei consumatori e garantire che Internet rimanga un motore per l’innovazione e la crescita economica”.
Su richiesta della Casa Bianca, il Dipartimento del Commercio inizierà a convocare aziende, associazioni per la privacy e altri soggetti interessati a sviluppare e attuare le adeguate politiche di tutela al diritto alla privacy dei consumatori.
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