Si ritorna a parlare di radio digitale. Si è costituita a Pescara una società consortile, partecipata da imprese radiofoniche locali, che eserciterà l’attività di operatore di rete per la radiofonia digitale nel bacino della provincia di L’Aquila. L’Agcom ha recentemente suddiviso il territorio nazionale in 39 bacini di servizio per la radiodiffusione sonora in standard Dab+. La trasmissione digitale presenta vantaggi rilevanti come la minore influenza di interferenze e la possibilità di far condividere a più segnali lo stesso canale. In Italia è da tempo in fase di sperimentazione, ma l’Autorità pare aver deciso di sbloccare questa fase di stallo. A trasmettere in Dab all’inizio erano solo Valle d’Aosta, Piemonte e Trentino Alto Adige, ma negli ultimi mesi si sono formati consorzi in molte zone dello Stivale. Aeranti-Corallo, l’organizzazione rappresentativa delle emittenti locali, sta coordinando le operazioni. Il problema è dato dall’esiguità delle risorse disponibili. La banda L, precedentemente destinata al Dab, è stata assegnata agli operatori mobili. I canali 6,7 e 10 Vhf sono attualmente usati dal servizio televisivo. Il canale 11 Vhf è anch’esso oggetto di pianificazione per la televisione. Per le frequenze 230-240 Mhz, detenute dal Ministero per la Difesa, serve un dialogo preventivo a livello intergovernativo. Restano i quattro blocchi del canale 12 Vhf, tre dei quali sono stati riservati per la radiofonia digitale agli operatori nazionali. In ogni caso la radiofonia analogica (standard Fm) non scomparirà a breve. Anzi, una nuova pianificazione sarà effettuata quando si realizzerà lo sviluppo concreto del mercato della radiofonia digitale.
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