La campagna elettorale entra nel vivo della sua ultima, e cruciale, fase: da oggi stop alla pubblicazione di sondaggi e rilevazioni demoscopische sull’orientamento dell’elettorato. La decisione è stata comunicata dall’Agcom che ha riferito la data dell’atteso provvedimento che caratterizza ogni battaglia elettorale e ne segna, scandendola, una fase decisiva che si interromperà soltanto dopo che saranno dischiuse le urne all’interno delle quali gli italiani stabiliranno i nuovi equilibri parlamentari.
Il divieto è scattato dalla mezzanotte di oggi e resterà in vigore fino alla chiusura dei seggi elettorali. Quando i sondaggi sulle intenzioni degli italiani, che con cadenza puntuale hanno martellato negli ultimi giorni gli italiani, lasceranno il passo agli exit poll, alle rilevazioni sul voto subito dopo l’esercizio del diritto dovere di recarsi alle urne. Non solo sondaggi, Agcom ha ricompreso nel divieto “di quelle manifestazioni di opinione e rilevazioni che, per modalità di realizzazione e diffusione, possono comunque influenzare l’elettorato”.
Insomma, adesso si fa sul serio. Stop alla pubblicazione dei sondaggi che, ovviamente, continueranno a essere realizzati e in queste ultime, frenetiche, ore come mai prima. Solo che non saranno pubblicati e, diffusi ai committenti in via confidenziale, serviranno ai partiti per calibrare le ultime iniziative, lanciare gli slogan e gli appelli al voto più efficaci. Di temi, in questa campagna elettorale, infatti non ce n’è nemmeno l’ombra. A cominciare da quello posto, a più riprese, da editori e giornalisti. Dell’informazione, pare evidente, la politica non sa che farsene.
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