Era il 22 agosto 1862 quando in un vicolo dell’Avvocata di Napoli nacque il Roma. Un giornale che ha seguito e continuerà a farlo le vicende umane, sociali, politiche e culturali di una grande capitale d’Europa.
Il Roma, oggi diretto da Pasquale Clemente, vicedirettore Roberto Paolo, compie 157 anni. Ha superato il secolo e mezzo di vita. Un tempo lunghissimo, pieno di fatti e pregno di significati. Dal Risorgimento, da Mazzini e Garibaldi, dal sogno di un’Italia unita con capitale Roma (da cui la testata) alle sfide globali che paiono diluire l’elemento nazionale, al populismo che investe, e non può essere diversamente la storia di Napoli. In mezzo c’è tutta la storia del nostro Paese. C’è la nascita dello Stato unitario, destra e sinistra storiche. La monarchia sabauda, il tentativo di far pace e di far innamorare Napoli. Lo Statuto Albertino e la Costituzione. Le guerre, la prima e la seconda che l’ha vista direttamente coinvolta. Il fascismo e il suo superamento, la fine della monarchia, l’addio di Umberto che proprio da Napoli s’imbarcò per l’esilio di Cascais. Le giornate di rivolta, e poi gli scontri di piazza, il lavoro che manca, l’industrializzazione che resterà fatalmente incompiuta. La Napoli milionaria di Achille Lauro, quella del riscatto col tribuno Maradona. Dal teatro di Scarpetta a quello dei De Filippo, dalla poesia di Salvatore Di Giacomo all’opera di Roberto De Simone.
E poi la complessità della realtà sociale. La recrudescenza della camorra, le tante iniziative e le innumerevoli medaglie appuntate sul cuore della Napoli perbene, le troppe smagliature di una classe dirigente non sempre all’altezza del loro compito. Il Roma le ha raccontate, e continua a farlo. Da 157 anni. Ma forse mai come oggi il ruolo della stampa, in generale, è sotto attacco. Una lettura banale e superficiale del compito che hanno i giornali arma facili proclami e troppo semplicistiche considerazioni. Un comodo, fin troppo comodo, capro espiatorio da dare in pasto alle folle e per inferocirle e impedire alla gente di pensare.
Il Roma ha attraversato una monarchia e due repubbliche. Il fascismo, l’era giolittiana, la Dc e l’epoca berlusconiana. Qualche giorno fa ha attraversato il traguardo che ne fa il più longevo giornale italiano. Non teme, né può temere, le contingenze dell’oggi. Auguri.
Giovanni Vasso