Destinare gli 80 milioni di euro di fondi diretti riservati all’editoria per finanziare le startup di nuovi progetti editoriali nel campo media e risparmiare 3 miliardi di euro delle pubbliche amministrazioni abolendo l’obbligo di pubblicazione dei bandi di gara. Sono i due punti essenziali della proposta di legge “Disposizioni volte alla abolizione del finanziamento pubblico all’editoria”, a prima firma Giuseppe Brescia, depositata oggi dal Movimento 5 Stelle alla Camera. Nel dettaglio, la proposta di legge si compone di due articoli. L’articolo 1 prevede l’abrogazione di tutte le disposizioni inerenti i finanziamenti all’editoria, a eccezione di quelle per i contributi di natura prevalentemente sociale. Con le risorse risparmiate attraverso l’abrogazione dei contributi all’editoria – pari a circa ottanta milioni di euro all’anno – si prevede la realizzazione di progetti di start up in campo editoriale per under 35.
Con l’articolo 2, si chiede l’eliminazione dell’obbligo di pubblicazione dei bandi di gara delle PA sui quotidiani nazionali e locali – che comportano una spesa di circa tre miliardi di euro all’anno -, sostituendolo con altre modalità di pubblicazione meno onerose per le casse degli enti locali, che avranno dunque maggiori fondi a loro disposizione. La proposta di legge prevede inoltre il mantenimento del fondo per la mobilità e la riqualificazione professionale dei giornalisti e quello per il finanziamento delle pubblicazioni delle minoranze linguistiche. Vengono invece aboliti i fondi per l’editoria italiana all’estero. Infine, il tema del conflitto di interessi nell’editoria viene rimandato al lavoro della commissione Giustizia. Lo scheletro della pdl, elaborato dai componenti M5S della commissione Cultura, è stato sottoposto al contributo degli attivisti sulla piattafoma Lex del MoVimento 5 Stelle: i commenti pervenuti sono stati 4.456, di cui 3.269 suggerimenti, 639 integrazioni, 137 modifiche, 258 obiezioni e 57 vizi di forma.