Da facebook a yahoo, quanto vale la rete in borsa?

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facebookkkSdoganato definitivamente dal suo status di passatempo da «cameretta» del popolo dei Nerd, il Social Network approda in Borsa. Le porte dei mercati azionari accettano senza esitazioni la sua «amicizia».  Dici Social Network e dici Mark Zuckerberg, il quale secondo un rapporto del Wall Street Journal, porterà la sua azienda nel mercato pubblico tra aprile e giugno 2012. Circa 10 miliardi di dollari, a tanto ammonterebbe l’offerta iniziale, l’Ipo (Initial Public Offering), che se si concretizza, porterebbe la società a toccare punte vicine ai 100 miliardi. Se l’operazione va in porto Facebook si aggiudicherebbe il record nelle cifre delle Ipo nel settore Tecnologie, infatti sono solo 13 e non in campo tecnologico, le quotazioni che hanno avuto un valore superiore a 10 miliardi di dollari (negli Stati Uniti, Visa con 19,7 miliardi nel 2008, Gm con 18,1 miliardi nel 2010 e At&t Wireless Services con 10,6 miliardi nel 2006). L’annuncio dello sbarco di Facebook in borsa, arriva in un momento delicato ed altalenante per le borse europee, ed al riguardo il social network avrebbe ipotizzato la possibilità di avere una doppia classe di azioni cedibili: A e B.
Le azioni di Classe A, possono essere vendute in caso di trasformazione in mercato IPO, mentre le azioni di Classe B, danno ai possessori delle stesse la possibilità di esercitare proposte sulla Governance di Facebook. Per il momento sono comunque solo ipotesi, come sottolinea anche Lise Buyer, di Class V Group, società di consulenza sulle Ipo.
Si preferisce mantenere una linea di preventiva prudenza, a seguito anche delle esperienze precedenti di altri colossi del web approdati negli ultimi tempi in Borsa come Groupon(sbarcata in Borsa con35 milioni di azioni messe in vendita a 20 dollari l’una, deve vedersela però con la Sec, la Consob Americana) linkedIn, Zynga e prima ancora Google.  Ma il caso di Google, merita un approfondimento a parte, andando con ordine.
Il 19 agosto 2004 Google sbarca in borsa, con una Ipo quarta per dimensioni negli Stati Uniti, fino al 2004. La procedura adottata per la vendita delle azioni è quella dell’asta online e via fax, senza ricorrere all’ausilio delle banche.  Nel giorno del suo debutto al Nasdaq, il mercato borsistico elettronico,il titolo Google chiude a quota 100,33, dollari facendo segnare un rialzo del 18% rispetto al prezzo di collocamento, mentre nel suo secondo giorno la quotazione è pari a 102,35 dollari. Nel 2008 Google e Yahoo, acerrimi rivali da sempre, stipulano un accordo sulla pubblicità che consente a Google di inviare dai suoi motori di ricerca pubblicità sui siti di Yahoo , con conseguente ritorno economico.
Nel luglio dello stesso anno il Dipartimento della Giustizia americano apre un’indagine formale Antitrust sull’accordo tra Google e Yahoo, preoccupato per il profilarsi di un monopolio pubblicitario in rete. Dopo l’arresto dell’Antitrust verso l’accordo sospetto, un anno dopo Yahoo raggiunge un accordo di 10 anni con Microsoft che consente a quest’ultimo l’accesso alle tecnologie Yahoo per la ricerca, integrandole anche nella propria piattaforma (Bing).
Microsoft Bing sarà l’unico search engine ad essere utilizzato sia per le ricerche standard ma anche per l’inclusione della pubblicità. Yahoo continuerà ad utilizzare le proprie tecnologie e pubblicità nei settori strategici ma, l’aspetto fondamentale è che Bing diventa il motore di ricerca utilizzato da entrambe le società.
Ad oggi Yahoo è in calo per quanto riguarda le entrate, nonostante l’aumento del mercato pubblicitario di Internet di oltre il 20% annuo. E sono diventate realtà le voci sulla sua cessione ed è partita la gara degli eventuali acquirenti, in testa il consorzio formato da Blackstone e Bain che sta preparando un’offerta di acquisto sul 100% di Yahoo che verrebbe valutata 25 miliardi di dollari. Nel consorzio ci sarebbero anche partner asiatici come la cinese Alibaba e la giapponese Softbank. Alla corsa all’acquisto c’è anche Google, ex partner del motore di ricerca, che partirebbe però svantaggiata in virtù della precedente bocciatura dell’Antitrust. Avanza anche Microsoft interessata ad un acquisizione di una parte, ed a quanto riporterebbe il New York Times, avrebbe firmato un accordo di riservatezza con Yahoo che gli consentirebbe di avere accesso ai documenti finanziari. Sta di fatti che dopo questi movimenti, ieri il titolo in Borsa di Yahoo è schizzato al +7%. Ma nel mentre si profila un altro rivale che con il suo approdo in Borsa, cambierebbe le carte in tavola, si tratta di Yandex, il motore di ricerca che ha superato Google in Russia.  L’arrivo in borsa di Yandex prevede di raccogliere sul mercato del Nasdaq circa 1,3 miliardi di dollari con un prezzo delle azioni compreso tra 24-25 dollari.  Il gruppo hitech russo è destinato ad una valutazione complessiva di circa 8 miliardi di dollari e richiama il 65% delle ricerche online degli utenti in Russia, dove Google non è mai riuscita a sfondare.
Azionisti della rete, occhio alla Russia!.

Luana Lo Masto

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