Domani, 1° aprile, parte la riorganizzazione, prevista da Poste Italiane, dei sistemi di confezionamento, distribuzione e recapito dei giornali periodici. I nuovi sistemi prevedono che tutti i periodici che non siano quotidiani o bisettimanali devono “cellophanare” il prodotto. Ma non viene garantito il recapito in tempi certi.
Il presidente Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) aveva espresso forti perplessità perché, secondo lui, con il nuovo metodo, “i settimanali – giornali periodici d’informazione locale – che hanno sempre privilegiato il canale della vendita in abbonamento tramite distribuzione postale, vengono fortemente penalizzati”. Per il presidente Fisc, “tutti gli sforzi effettuati per migliorare il prodotto, per aumentarne la diffusione in tutte le fasce sociali, diffondendo informazione e cultura, per regolarizzare posizioni e professionalità giornalistiche e aumentare i posti di lavoro, verrebbero vanificati da norme che discriminano prodotti identici per contenuti e caratteristiche editoriali”.
La Fnsi e le Assostampa regionali plaudono alle parole di Giorgia Meloni che apre all’equo…
Alla conferenza di fine, anzi ormai di inizio anno, Giorgia Meloni parla del suo rapporto…
L’Usigrai va a congresso e non perde occasione di punzecchiare governo, politica e i vertici…
Ieri pomeriggio un volo proveniente da Teheran ha riportato in Italia Cecilia Sala, la giornalista…
A proposito di libertà di stampa e nuovi padroni del vapore, sentite questa: il Washington…
Il passo indietro di Mark Zuckerberg dimostra che, in fondo, nemmeno i giganti del web…