La Gazzetta del Mezzogiorno non uscirà in edicola domani. Una brutta notizia che lancia dubbi e ombre sul futuro del quotidiano pugliese. L’annuncio è stato dato in una nota del comitato di redazione. I giornalisti hanno avuto contezza della situazione a seguito di un comunicato dell’azienda Ledi. A cui si è aggiunto un documento sottoscritto dalla federazione nazionale della stampa italiana. La situazione non è delle più rosee e lo stop alle pubblicazioni, da lunedì 2 agosto, rischia di complicare il processo una situazione che si trascina da troppi anni.
La delusione del Cdr de La Gazzetta
Il Cdr ha comunicato. “Da lunedì prossimo, e speriamo per brevissimo tempo non troverete in edicola la vostra e nostra Gazzetta del Mezzogiorno. E non per scelta dei giornalisti e dei poligrafici che ci lavorano. Ma perché la Ledi srl, società che ha gestito in fitto il giornale dal 10 dicembre scorso, ha ritenuto opportuno non prorogare il contratto di affitto pur avendo avuto la disponibilità della curatela di Mediterranea ad una proroga di 3 mesi. E pur avendo a sua volta proposto, invece, una proroga per i primi 30 giorni di agosto”. E quindi il cdr ha commentato. “Scelte imprenditoriali e tempi delle procedure fallimentari stanno producendo un risultato – il blocco delle pubblicazioni in attesa dell’aggiudicazione definitiva della testata – avverso il quale abbiamo lottato con tutte le nostre forze. A costo anche di rilevanti sacrifici personali, economici. Con il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali e l’ulteriore taglio degli stipendi. E logistici, con la chiusura di quasi tutte le storiche redazioni decentrate della Gazzetta”.
Le ragioni della società Ledi
Le ragioni della scelta di Ledi in un documento reso noto proprio dalle parti sociali. “Il contratto di affitto di azienda stipulato con i curatori del fallimento Edisud Spa. In forza del quale è stato possibile garantire la pubblicazione in regolare continuità editoriale de La Gazzetta del Mezzogiorno, dopo la dichiarazione di fallimento pronunciata dal Tribunale di Bari. E cesserà di produrre i suoi effetti alla sua scadenza naturale del 31 luglio 2021”.
“Non valorizzata continuità aziendale”
E dunque. “Con profondo rammarico la società ha manifestato la propria indisponibilità a prorogare l’esecuzione del fitto di azienda oltre la sua naturale scadenza del 31 luglio 2021. Avendo registrato che le valutazioni formulate dal Comitato dei creditori e dai Curatori del Fallimento Mediterranea s.p.a. sulle proposte di concordato fallimentare pendenti dinanzi al Tribunale di Bari. Fra cui quella formulata dalla stessa Ledi. Queste non valorizzano, né sul piano formale né su quello sostanziale, la continuità aziendale. E, così, ogni sforzo profuso dalla Ledi s.r.l. dallo scorso dicembre 2020 ad oggi”.
“Restiamo in attesa dei creditori e dei giudici”
Ledi rivendica risultati positivi. “Con una prudente e attenta riorganizzazione dell’attività, non solo ha garantito la regolare continuità editoriale ma ha anche valorizzato tutti gli asset delle due Curatele fallimentari. Acquisiti in godimento nello scorso dicembre. In un momento in cui da un canto l’esercizio provvisorio del fallimento Edisud s.p.a. disposto dal Tribunale in sede fallimentare produceva perdite giornaliere consistenti e dall’altro per giornalisti e poligrafici non vi erano più concrete prospettive di lavoro”. Quindi la conclusione. “A questo punto pienamente consapevole dei complessi problemi di natura editoriale e occupazionale derivanti dalla situazione che potrebbe crearsi con la cessazione dell’affitto d’azienda, rimane in attesa delle decisioni dei creditori e del Tribunale di Bari”.