Crowdfunding. Un giornale olandese che ancora non c’è ha raccolto 1.307.583 euro in un mese da chi vorrebbe leggerlo

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libero giornC’è qualcuno là fuori frastornato dal costante flusso di aggiornamenti fornito da siti internet e televisioni, annoiato dal lento arrancare dietro alle news dei giornali cartacei e interessato a un altro tipo di notizia. O almeno, questo è quanto sembra raccontare una storia in costruzione in arrivo dall’Olanda. De Correspondent è ancora soltanto la promessa di un sito online di analisi, slow journalism, storie lunghe e dettagliate, multimedia, nessuna pubblicità e, grazie al lavoro di un’agenzia creativa, Momkai, un design stimolante capace di rafforzare i contenuti. Eppure, la squadra di giornalisti che ci lavora ha compiuto già un miracolo. In soli otto giorni di crowdfunding, De Correspondent ha raccolto quasi un milione di euro grazie alla sottoscrizione di quindicimila persone che hanno pagato 60 euro per un abbonamento annuale. Qualcuno ha donato somme maggiori. Alla chiusura della campagna di trenta giorni, i giornalisti olandesi hanno contato 1.307.583 euro sborsati da 18.917 nuovi abbonati. Il 100 per cento del capitale del sito – che partirà a settembre – arriva dal crowdfunding. Quello di De Correspondent è un modello di business mediatico nuovo, ma non inedito. Negli Stati Uniti, il giornalista e blogger Andrew Sullivan, dopo 13 anni di attività online, ha deciso di chiedere quest’anno una sottoscrizione di 20 dollari ai lettori interessati ai suoi contenuti, raccogliendo nelle prime ventiquattr’ore 333.000 dollari. La differenza tra il Daily Dish di Sullivan e De Correspondent è che il pubblico olandese ha pagato senza sapere come sarà realmente il sito, soltanto sulla base di alcune promesse. Certo, il futuro lettore non ha regalato 60 euro a un gruppo di giornalisti sconosciuti. La mente che sta dietro al progetto è Rob Wijnberg, il giovane ex direttore del quotidiano olandese nrc.news. Nella sua squadra ci sono firme note e seminote del giornalismo olandese. Tra loro c’è anche Joris Luyendijk, titolare di un blog di finanza sul Guardian britannico ed ex corrispondente in Medio Oriente per diversi media olandesi. A IL, Joris ha raccontato un aneddoto legato al suo passato: «Quando tornavo a casa dal Medio Oriente mi rendevo conto che i miei amici, lettori di giornali, erano più interessati alle storie di vita quotidiana che raccontavo loro a cena, sui Paesi che visitavo, mentre erano annoiati dalle notizie di cronaca». Per Joris, la notizia è un’eccezione. La regola invece è raramente raccontata. E il giornalismo ne risente.

(sole24ore)

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