La lettura delle notizie su Internet e il crollo degli incassi per le inserzioni pubblicitarie hanno inferto un duro colpo alle vendite dei quotidiani negli Stati Uniti. Nell’ultimo semestre, la diffusione complessiva del settore ha subito un crollo del 10,6%, molto superiore alla flessione del 4,6% avvenuta nello stesso periodo dell’anno scorso.
Tra le poche note positive c’è il Wall Street Journal, che ha scavalcato Usa Today diventando il quotidiano più diffuso negli Stati Uniti. La “Bibbia della finanza” è l’unico dei 25 maggiori giornali americani ad aver chiuso il semestre con un incremento della tiratura (+0,6%). Seguono l’Usa Today, la cui diffusione è calata del 17% e, al terzo posto, il New York Times.
Il problema fondamentale, affermano gli analisti, è che i lettori, con l’accesso all’informazione su Internet, percepiscono ormai le notizie come un bene gratuito. E sono dunque sempre più restie ad acquistare copie cartacee. A questa tendenza si è aggiunta la drammatica riduzione degli incassi dalle pubblicità, su cui gli editori avevano puntato per sostenere le spese. Come fonte di nuove entrate, molti giornali fanno pagare un abbonamento per accedere alle loro pagine online. Il Wall Street Journal, per esempio, sulla sua versione Internet ha due livelli di profondità nelle notizie. Chi paga ha diritto a più informazione. Il sito del New York Times invece è completamente gratuito, ma la direzione del quotidiano sta pensando di introdurne una versione a pagamento.
Vincenza Petta
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