I giornalisti e lo staff dell’emittente dal 31 dicembre 2012, per cercare di denunciare la precarietà della situazione, si erano astenuti dal mandare in onda il telegiornale e le trasmissioni di approfondimento giornalistico “per protesta contro un’azienda che ha cessato il pagamento degli stipendi ad agosto 2012, omettendo anche il versamento dei contributi alla previdenza obbligatoria e complementare”. Un’ombra, poi, a gravare sull’esito infelice della vertenza, sempre secondo gli stessi giornalisti: “Pesano le scelte del presidente della società editrice, Fabrizio Lombardo Pijola che, soprattutto negli ultimi mesi, dopo aver abbandonato la nave che stava affondando, ha concentrato gli sforzi sulla nuova scommessa imprenditoriale di Eataly, nella quale sta profondendo un entusiasmo che per i giornalisti di Antenna Sud é un dèjà-vu, visto che si tratta dello stesso atteggiamento con cui per anni ha guidato una realtà aziendale miseramente fallita, di cui adesso i lavoratori pagano un conto molto salato”.
L’ultima denuncia dei giornalisti ha, infine, il sapore della beffa: “Negli stessi istanti in cui – nonostante gli sforzi della task force per l’occupazione – nel Palazzo della Regione prendeva corpo la fine di Antenna Sud e il licenziamento dei lavoratori, l’azionista di maggioranza della società editrice preferiva fare passerella nel Palazzo accanto, quello della Provincia di Bari, per ricevere un premio per la sua nuova avventura nel settore enogastronomico, mostrandosi insensibile alle sorti di un’azienda che ha contribuito ad affossare”.