Condannato al silenzio. Questo accade a un giornale nato più di due anni con l’ambizione di trasformarsi nella ‘Voce della Roma’ e che, invece, strozza la voce dei suoi giornalisti. E’ la storia del Nuovo Paese Sera, quotidiano on line e mensile cartaceo in bilico dallo scorso luglio. Da quando scadono i contratti dei redattori, che da mesi non percepiscono lo stipendio, e che ieri avrebbero dovuto ricevere l’ultima tranche dei salari arretrati secondo un accordo sindacale, firmato dalla società editrice e dalla redazione, che prevedeva inoltre un contratto per tutti i giornalisti a partire dal primo di ottobre. Niente di tutto questo però. La società che edita il giornale ribadisce che in cassa non c’è liquidità. Tutto destinato è a fermarsi. Non solo. L’atteggiamento di chiusura della S.r.l. si riscontra in un cambio delle carte in tavola: la terza ed ultima parte delle mensilità non corrisposte era dovuta a prescindere. Tutto messo nero su bianco con l’accordo firmato lo scorso agosto, alla presenza dell’Associazione stampa romana. Non è d’accordo però l’amministrazione societaria che vincola i pagamenti arretrati alla chiusura dell’accordo con dei nuovi soci. Un ruolo giocato dalla società Parsitalia media che ancora non ha sciolto la riserva sul suo ingresso nella Nuovo Paese Sera S.r.l.. Un braccio di ferro che mette i redattori all’angolo. Zero soldi per gli stipendi e abbonamento alle agenzie di stampa saltato per mancato rinnovo. Senza dimenticare che per alcuni giorni la redazione è stata anche a corto della luce elettrica. Un atteggiamento che porterà alla chiusura di una redazione, mettendo i lavoratori per strada, e spegnerà una voce. Condannando al silenzio Paese Sera. I giornalisti sollecitano la società editrice di Paese Sera a riprendere al più presto la trattativa e auspicano che per il giornale ci sia un futuro concreto.
L’Asr condanna questo balletto a danno dei giornalisti che da mesi attendono la regolarizzazione delle loro spettanze e delle loro posizioni contrattuali.
L’Asr invita tutte le parti in causa a fare velocemente ciò che é necessario per ristabilire la legalità contrattuale e la dignità professionale dei colleghi.
L’Asr si riserva di tutelare i diritti dei giornalisti in tutte le sedi competenti, ma auspica al più presto un incontro per proseguire nel percorso di regolarizzazione avviato ad agosto.
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