Dopo 33 anni Telenostra non esiste più. Dipendenti trasferiti, la provincia di Avellino perde una voce importante. Odg, Sugc e Fnsi lanciano un appello all’editore affinché ritorni sulla sua decisione. Ma l’editore Piccirillo replica: Nessuna interruzione al tg
L’Irpinia perde una voce del territorio, l’editore Pasquale Piccirillo ha deciso di chiudere Telenostra. “La chiusura di un’emittente con trenta anni di storia, tra le prime a dare voce al territorio irpino, fondata da Pasquale Grasso, giornalista che ha allevato schiere di giovani giornalisti, lascia un vuoto preoccupante”, spiegano in un comunicato l’Ordine dei Giornalisti della Campania (Odg), Sindacato Unitario dei giornalisti della Campania (Sugc) e i consiglieri nazionali campani della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi).
I dipendenti verranno trasferiti presso le altre sedi a Napoli e Caserta del gruppo Lunaset, di cui Telenostra faceva parte. Storia diversa per il direttore della sede di Avellino, Pierluigi Melillo, che invece abbandona il gruppo.
Odg, Sugc e Fnsi mostrano solidarietà nei confronti di giornalisti e tecnici, oltre a censurare la decisione dell’editore. Ma soprattutto danno voce alla preoccupazione per la perdita di una voce importante nella provincia di Avellino, come spiega il presidente dell’Odg Campania Ottavio Lucarelli: “l’Irpinia sarà meno rappresentata con la chiusura di una voce rilevante. Il richiamo è all’editore affinché ritorni rapidamente sulla sua decisione. Sindacato e Ordine sono vicini ai colleghi e vigileranno perché siano rispettate da Lunaset le prerogative dei giornalisti e dei tecnici”.
Pasquale Piccirillo commenta la nota diffusa da Odg, Sugc e Fnsi garantendo “che il tg di Telenostra non subirà alcuna interruzione e continuerà ad andare in onda regolarmente ogni giorno alle 14”.
La vicenda è solo l’ultima di una serie di episodi dolorosi, ricorda in una nota il Sindacato Europeo Lavoratori e Pensionati (Selp), in un contesto di crisi profonda in ogni settore produttivo. Ma, spiega ancora il Selp, “crediamo che si possano trovare strade alternative alla chiusura considerando altresì che l’emittente gode di una forte stima e attendibilità: pertanto non ci resta che auspicare che sia la stessa ‘voce del popolo’ a spronare l’editore verso un’altra rotta e a farlo riflettere attentamente sulla sua decisione”.
Telenostra è stata chiusa quasi improvvisamente, “mai vi è stata la possibilità di aprire un tavolo di confronto, con l’obiettivo di salvare una storica testata fortemente radicata nei cuori degli irpini”. Lo scrive il segretario generale della Ugl irpina, Costantino Vassiliadis, che poi assicura: “il nostro sindacato, per quanto è nelle nostre possibilità, tenterà di sollecitare l’intervento di Confindustria Avellino oltre che delle istituzioni. Non possiamo assolutamente accettare che tale chiusura si consumi nell’indifferenza generale”.