“Più della metà dei circa 500 professionisti attivi in Sardegna è precario, o non ha un contratto stabile; il settore è attraversato da una crisi strutturale da cui si può iniziare ad uscire anche con il sostegno pubblico a nuovi mezzi come il web ma soprattutto assicurando una crescita nella qualità”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi, in audizione davanti alla Commissione Lavoro ed Editoria, presieduta da Gavino Manca (Pd). Per la Federazione della Stampa, il segretario regionale Celestino Tabasso ha sollecitato “un’urgente riforma della legge regionale sull’editoria, all’interno della quale il settore dell’informazione va separato, a nostro giudizio, da quello dell’editoria classica, ed aperto ai nuovi mezzi di comunicazione”. Secondo Tabasso, “dopo l’intervento forte della Regione che ha dato sollievo al settore televisivo in profonda crisi, restano le emergenze di nuovi media come la radiofonia ed i giornali online ai quali occorre rivolgere molta attenzione, anche perché hanno costi di esercizio più bassi rispetto ai media tradizionali ed un grande radicamento nei territori”.