Categories: Franco Abruzzo

Continua lo sciopero de “Il Giornale dell’Umbria”

Il comitato di redazione del Giornale dell’Umbria, «anche a nome del personale giornalistico e poligrafico» annuncia altre due giornate di sciopero nelle giornate di oggi e del prossimo primo gennaio, «a causa del permanere di una difficilissima situazione economico-finanziaria, gestionale e organizzativa della testata, con tutto quello che ne consegue rispetto a carichi di lavoro eccessivi a scapito della qualità», spiega una nota, a firma dello stesso Cdr e del personale poligrafico, nella quale si esprime «grande preoccupazione per l’estrema incertezza circa le sorti del giornale e dei suoi dipendenti». Il Cdr ricorda che «gli stipendi di novembre e le tredicesime sono stati pagati in ritardo senza alcuna comunicazione da parte dell’azienda. Unica giustificazione fornita dall’azienda riguarda il ritardo nel versamento del contributo statale all’editoria; contributo al quale il nuovo editore ha prontamente, ed inspiegabilmente, rinunciato appena preso possesso della testata ad agosto. Nessuna certezza è stata fornita sulla corresponsione degli stipendi di dicembre». «Da quanto affermato in una intervista dall’editore stesso – prosegue la nota, a firma dello stesso Cdr e del personale poligrafico – a partire da gennaio per il Giornale dell’Umbria si apre lo scenario del licenziamento di 12 giornalisti (al momento in regime di contratto di solidarietà per contenere cinque esuberi) e di buona parte del personale poligrafico. Per quanto potuto appurare, al momento, non ci sono state adesioni alla ricapitalizzazione da 10 milioni di euro da parte di imprenditori e finanziatori, quindi l’azienda, informalmente, ha iniziato a discutere della possibilità di liquidare la società editrice Geu1819 al termine del fundraising, il 14 gennaio del 2016». Il Cdr ricorda, fra l’altro, come «sin dal mese di settembre abbia contestato scelte editoriali che hanno portato alla diminuzione delle copie vendute in edicola del quotidiano, unica fonte certa di entrate, e alla dispendiosa produzione di periodici con un rapporto costi-ricavi assolutamente insostenibile per qualsiasi azienda editoriale». Precisa inoltre che «ormai da mesi, che non è mai stato presentato un piano editoriale».

Share
Published by

Recent Posts

Gedi, l’ultima cessione di Elkann: pronto a cedere Repubblica

John Elkann ha intenzione di vendere Repubblica. E con l’eventuale cessione del quotidiano, Gedi verrebbe…

9 ore ago

L’Ifj contro Israele: “46 giornalisti morti a Gaza”

I governi vanno ritenuti responsabili delle morti dei giornalisti: lo afferma l’Ifj, la Federazione internazionale…

10 ore ago

Il sogno del Papa: “Una comunicazione di pace”

Il Papa vuole che si cominci a fare la pace partendo dalla comunicazione, dall’informazione, dal…

3 giorni ago

Askanews, ora i giornalisti chiamano il sottosegretario Barachini

Il comitato di redazione di Askanews “chiama” il sottosegretario Alberto Barachini. I giornalisti dell’agenzia di…

4 giorni ago

I pubblicitari contro la web tax: “Colpirà le piccole aziende”

Anche i pubblicitari si oppongono alla web tax: Federpubblicità snocciola numeri, dati e cifre per…

5 giorni ago

Aie vuole incontrare Giuli: “In manovra non c’è niente per il libro”

La manovra non piace agli editori perché non c’è “niente per il libro”. E l’Aie…

5 giorni ago