Norma Rangeri, direttrice de Il Maniesto, ha annunciato in un editoriale che i liquidatori hanno messo in vendita la testata: una prima fase si svolgerà entro aprile. Sul giornale è stato pubblicato il bando d’asta in cui è possibile leggere il prezzo di vendita che è di un milione e 757mila euro. Rangeri ha anche scritto che grazie alle molte adesioni alla campagna di donazione degli scorsi mesi, la cooperativa che riunisce i lavoratori e le lavoratrici del manifesto ha la possibilità «di fare una congrua offerta al momento della vendita», anche se il ritardo della decisione dell’asta (doveva avvenire entro la fine del 2014) non è stata positiva per la somma raccolta: la cooperativa versa mensilmente 26 mila euro (mille euro per ogni giorno di uscita) per l’affitto della testata. Scrive Rangeri: “I Liquidatori, nominati dal Ministero per lo Sviluppo economico, hanno finalmente reso pubbliche le modalità e la somma richiesta per acquistare il manifesto. La pubblicazione del bando è il passaggio fondamentale per completare, speriamo positivamente, l’ultima parte di un cammino iniziato ormai tre anni fa con la chiusura della vecchia cooperativa ela nascita della nostra nuova impresa. Se non avessimo accettato la mannaia dei 26 mila euro al mese il manifesto sarebbe uscito dalle edicole forse per sempre, il suo valore sarebbe crollato e la testata sarebbe stata preda degli affaristi del settore, merce low-cost in quel traffico di testate in cui sono specializzati finanzieri di ogni risma. Qui occorre un chiarimento, doveroso nei confronti di tutti e in particolare delle lettrici e dei lettori: semmai si presentassero all’asta una o più persone con offerte milionarie per comprare il nostro giornale, è bene sapere che gli eventuali futuri proprietari dovranno convivere per lunghi anni con questa redazione e questo vivace collettivo di lavoro”.