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Crisi editoria, dalla Puglia il consigliere regionale Pastore lancia l’allarme

Il consigliere regionale pugliese Franco Pastore

“La chiusura di giornali e tv è un indicatore importante quanto negativo di quello che sta accadendo. La crisi che stiamo vivendo non è più solo economica, ma comincia a minare e limare anche beni immateriali come l’informazione, la conoscenza, la libertà di opinione, la possibilità stessa che ci sia, che si formi una opinione pubblica”. E’ quanto ha dichiarato, questa mattina, in una nota il consigliere regionale della Puglia (gruppo misto-Psi) Franco Pastore sulla crisi dell’editoria.
“Privati dei giornali e delle tv, i territori vengono privati anche della conoscenza, della possibilità di essere informati e partecipare alla vita pubblica, di conoscere se stessi”, ha continuano l’esponente dell’assemblea legislativa, che ha precisato: “non ci inganni la convinzione di poter sapere e conoscere tutto grazie a internet o ai social network. Quella non è informazione, al massimo sono opinioni. Il giornalismo è un’altra cosa e non si può vivere in democrazia senza. Già la precarizzazione di quella professione ne ha compromesso, da tempo, qualità e, forse, attendibilità, se non fosse per l’onestà intellettuale di quei professionisti che, se pure pagati poco e male, credono ancora nei valori del giornalismo”.
“Per questo dico che se un giornale come la Gazzetta del Mezzogiorno decide di chiudere la sua redazione a Barletta, o se Antennasud chiude la sua a Bari e la stessa sorte sta toccando a molte altre testate, nuove e vecchie, di grande prestigio, deve preoccuparci”, ha aggiunto il consigliere. “Se da una parte si assiste a giornalisti con la vocazione di politici, che a un certo punto della loro carriera, utilizzano la professione come trampolino di lancio verso altre carriere, io sono per quelli e con quelli che, invece, credono nei valori e nei principi di quella particolare e delicata professione. A loro va tutta la mia solidarietà. Mi auguro che la congiuntura negativa che stiamo vivendo non sia usata, in modo strumentale, per manovre aziendali che penalizzino i lavoratori, che finiscono sempre col pagare i costi di tutte le crisi. Se si lascia che questo voragine si allarghi, dentro ci precipiteranno in molti”, ha concluso Pastore.

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