Crisi editoria. Dal 1 dicembre “La Padania” non sarà più in edicola. Tutti i dipendenti saranno messi in cassa integrazione

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La garanzia del pluralismo e dell'imparzialità dell'informazione costituisce strumento essenziale per la realizzazione di una democrazia compiuta; si tratta di una necessità avvertita dalle forze politiche, dal mondo della cultura, dalla società civile. (Carlo Azeglio Ciampi)

game overL’annuncio sulla prima pagina del giornale. Dal mese prossimo offline anche il sito. Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini ha spiegato il perché di questa decisione prendendosela anche con i tagli all’editoria. «La Lega è al risparmio su tutto e quindi non ha rinnovato il proprio contributo all’editoriale – ha detto all’Ansa il leader del Carroccio – ma in questo caso si tratta anche dell’ennesimo bavaglio calato dal Governo Renzi che riduce i contributi per l’editoria che esistevano da anni». Salvini ha quindi aggiunto: «Oltre che la Padania stanno chiudendo e chiuderanno centinaia di piccole testate locali e di settimanali storici e chi ci perde è solo il territorio e la libertà di informazione ». Il segretario della Lega ha poi spiegato che l’obiettivo è quello di non chiudere del tutto il giornale, ma di continuare a farlo uscire in rete. «La Lega è al risparmio – ha concluso Salvini – ma comunque non ci arrendiamo e, coinvolgendo i giornalisti della Padania, stiamo lavorando per trovare una soluzione per rimanere quantomeno su internet». Ma da parte del comitato di redazione non mancano le critiche ai vertici del partito nella gestione della crisi del giornale. “Anche in via Bellerio è stata fatta una scelta politico-editoriale che ha condotto alla cancellazione di una testata che da quasi 18 anni ha rappresentato l’unica voce delle battaglie del Movimento e che ad oggi è l’ultimo quotidiano di partito sopravvissuto in edicola – è scritto in prima e sul sito del giornale- La Lega infatti, nonostante le prospettive di crescita dei consensi politico-elettorali che tutti i sondaggi le riconoscono, ha deciso di non rinnovare il proprio contributo al bilancio dell’Editoriale Nord.”

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