Crisi edicole. Ma potrebbe funzionare in Italia il Progetto digitale MegaNews?

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caneQuesta mattina alle 6 era ancora notte e per le vie del corso c’era pochissima gente, tutte riunite nel bar e all’edicola di Gigi. Fra una chiacchiera e l’altra il mio amico giornalaio mi racconta di come ha passato l’estate, e mentre controlla e mette a posto i giornali, dando un occhio ai titoli mi fa:”Vedi Ivan, anche Telecom è stata venduta. Se conosci qualcuno interessato alla mia edicola sappi che è in vendita”. Lo guardo attonito e lui con voce rauca ma decisa inizia a spiegarmi i motivi per i quali ha preso la sua decisione. Mi dice che gli arriva merce non richiesta, che ha difficoltà con le rese e con i pagamenti, e che la crisi lo sta strozzando. L’unica cosa in cui confida è l’apertura della nuova fermata della Metropolitana. Non vuole sentir parlare di sindacati, di politica del Governo e di liberalizzazione delle vendite. A lui importa che se la sua edicola sarà spostata all’interno della nuova stazione, potrà vendere in misura maggiore anche altri prodotti. Ma ci vorranno almeno altri 2 anni, e questo Gigi lo sa. La chiacchierata finisce parlando del progetto di edicola digitale MegaNews Magazine già attiva nei Paesi Scandinavi. Progetto che si concretizza nella proposta di collocare «dei chioschi elettronici dove le persone, scegliendo tra oltre duecento titoli disponibili – grazie anche agli accordi raggiunti con i principali editori – possano stampare il proprio giornale o la propria rivista». Selezionata la testata di interesse, pagata la copia con carte di credito, in due minuti appena di attesa arriva la copia del giornale fresca di stampa. Gigi mi guarda molto perplesso ma pur dimostrandosi incuriosito dalla cosa mi fa:” Ivan, se questo è il futuro delle edicole io sarei anche pronto ad investire, ma devono volerlo tutti. A partire dai grandi conservatori rappresentati dagli editori. Trasformiamo tutte le edicole in digitale, tagliamo i costi di distribuzione e aumentiamo l’aggio. Gli editori non dovranno avere paura di perdere copie perchè il cliente non vuole aspettare 2 minuti che la stessa venga stampata. Ci penserò io ad intrattenerlo con cortesia e professionalità. Gli comprerei anche dei biscotti e del caffè pur di vendergli una copia del giornale”. Io accenno un sorriso e vado via con il mio cane ma Gigi mi saluta dicendomi:” Ivan, sarebbe bello ma l’idea della Svezia non è applicabile. Ci vorrebbe una riforma dell’intera filiera per salvare le ‘edicole e l’intero sistema. Ma evidentemente c’è qualcuno a cui la situazione fa “comodo” così”.

Io intanto inizio una nuova giornata e mi piacerebbe intervistare tutti gli edicolanti per sapere cosa ne pensano. Mi resta per fortuna lo spazio dedicato ai vostri commenti. Li utilizzerò per nuovi approfondimenti sul tema.

 

 

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