“Il fondo di sostegno al pluralismo non é stato scalfito anzi quest’anno aumenta perché arriva in disponibilità l’extragettito del canone Rai”. E’ quanto sottolineato dal sottosegretario con delega all’Editoria Vito Crimi in commissione Cultura della Camera circa quanto previsto da una risoluzione nella legge di bilancio della progressiva riduzione dei contributi al sistema editoriale. “Il governo – ha premesso Crimi – è fermamente intenzionato a promuovere, tutelare e sostenere pluralismo indipendenza e libertà di stampa”.
Pero “é legittimo chiedersi se lo strumento del finanziamento pubblico cosi’ come concepito rappresenti una garanzia a tutela dell’indipendenza dell’informazione o non sia un altro fattore di condizionamento”. Il provvedimento di abolizione ai contributi diretti, ha sottolineato Crimi, é stato disposto contenendo una
moratoria per la piccola editoria di tre anni “che consente agli stati generali di individuare nuove forme di sostegno al pluralismo” perché l’importante è che “esistano più testate”.
“Cosa succede al termine della moratoria? Lo vedremo- ha proseguito – a fine del percorso degli stati generali dell’editoria con particolare riguardo a quelle realtà editoriali che non hanno possibilità di ricercare pubblicità per sostenersi sul mercato, questo avviene sul mercato locale”. Per Crimi “l’idea é cercare trovare strumenti per evitare abusi perché che il 30% fondo sia destinato a 5 testate era
quella una distorsione” ha detto. (AdnKronos)