Secondo il ministro Dario Franceschini, il comparto del libro ha retto grazie al sostegno dello Stato. L’editoria ha attraversato il duro periodo pandemico. Addirittura aumentando i suoi numeri. Un fatto epocale in un Paese che legge poco. Eppure, i dati ora sembrano premiare il settore. Complice anche il lockdown e la necessità di uno svago, gli italiani sembrano aver riscoperto il piacere della lettura. Ma per il ministro,se lo Stato non fosse stato presente, questo dato positivo non sarebbe stato possibile.
Innanzitutto i dati. Pubblicati qualche giorno fa dall’Associazione italiana degli editori. A fronte di un progressivo calo del costo medio per copia che scende sotto i quindici euro (14,68). Rispetto al 2019 il “salto” è di ben 11 milioni di copie in più, pari a quasi un terzo del mercato (31%). Gli introiti sono aumentati di 207 milioni rispetto all’anno passato e 156 a due anni fa. Il comparto, in tutto, vale poco meno di 700 milioni di euro, per la precisione 698. I dati si riferiscono ai libri che non afferiscono alle edizioni scolastiche. Non c’è stato un solo titolo, o pochi, a tirare. L’aumento pare strutturale. I generi diversi e le firme diverse testimoniano un’avanzata che lascia ben sperare per il futuro.
Franceschini ha esultato. “Contrariamente a quanto avvenuto in altri Paesi europei, in Italia, nella fase più acuta della pandemia, le persone hanno riscoperto la lettura e i dati di oggi confermano che c’e’ ancora spazio per crescere”. Dunque ha aggiunto. “Sin dai primi giorni delle chiusure il ministero non ha fatto mancare il suo impegno a favore del settore editoriale con una serie di misure straordinarie di sostegno e un’attenta politica di ristori. Tra le norme varate, ritengo che dal punto di vista simbolico quella più significativa sia stata la decisione di tenere aperte le librerie anche nelle zone rosse. Riconoscendone così il valore sociale”. Franceschini ha proseguito. “Fondamentale anche la norma che obbliga le biblioteche ad acquistare i libri nelle librerie del territorio che ha messo in moto un circolo virtuoso che ha aumentato il patrimonio librario delle biblioteche”. Quindi ha concluso. “Siamo adesso al lavoro per rendere questa norma permanente e per dare all’intera filiera del libro una legge di sistema capace di sostenerne tutti i settori”.
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